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ALICE MUNRO. DUE RACCONTI: IL PONTE GALLEGGIANTE E ORTICHE

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Alice Munro è autrice di origine canadese che      Jonathan Franzen ha definito “LA PIU’ GRANDE SCRITTRICE VIVENTE DEL NORD AMERICA”.

è stata insignita del premio Nobel per la letteratura nel 2013, è cresciuta a Wingham, Ontario. . Alice Munro privilegia, pressoché esclusivamente, un'attenzione particolare all'universo della donna ed utilizza in maniera pregevole la forma del racconto breve: lo scenario su cui si muove è la realtà canadese moderna o narra vicende recuperate dalla memoria dei suoi personaggi. Il mondo descritto  è, per lo più, quello di una  società meschina, gretta e arretrata. La scrittura si contraddistingue per tagliente secchezza, l'assenza di retorica, la raffinata tecnica di dialoghi che mette in evidenza una straordinaria empatia e un rapporto di connubio coi personaggi, nonché la capacità di tratteggiare in modo stringente e geniale i sentimenti e le esperienze più intime e segrete, le amarezze, i momenti di azione fatale, le fratture irrevocabili, le minime e inaspettate pieghe del dramma

DUE MERAVIGLIOSI RACCONTI DI ALICE MUNRO    CHE VI INVITO A LEGGERE

UN grandissimo racconto “ IL PONTE GALLEGGIANTE” di Alice Munro che mi ha suscitato profonda impressione e una grande sorpresa: Anche qui la protagonista è una donna, come abbiamo prima anticipato.. Una grave malattia sta minando la sua vita, ma, ecco invece che, la consueta reazione dell’essere umano, ecco che il vissuto del proprio dramma prende una piega insolita. Sensazioni, umori sono sviscerati e scandagliati in maniera originale,e senza dubbio la reazione della protagonista è fuori da tutti gli schemi prevedibili. La scrittrice propone vicende e riflessioni su temi originali al di là di ogni aspettativa scontata e  il lettore abituato al ghetto dell’abbandono e alla solitudine disperata nella malattia, sarà trascinato in un finale sorprendente.

Un incontro a sorpresa illuminerà il vuoto e il dolore si trasformerà in una situazione di leggerezza che sfocerà in un finale luminoso e radioso.

Grandissimo lavoro di una trentina di pagine, luminoso e radioso come la protagonista.

Sulla spinta della curiosità ho letto ancora un altro racconto della Munroe:ORTICHE

Il seguente racconto è risultato ancora più bello del primo e quindi assieme ad altri letti in precedenza ripropone e mi convince una volta ancora di più che questa scrittrice può essere considerata fra i massimi autori del racconto breve. Pochi in realtà, a mio parere possono rivaleggiare con la Munro e qui dobbiamo scomodare l’antica tradizione italiana di Boccaccio per finire a Svevo, Joyce e soprattutto i grandi tedeschi Kleist   (Il terremoto in Cile – Marchesa di O )  a Thomas Mann  a  Rilke e Boll. Ma anche altri  grandi del firmamento della letteratura.

Andiamo al racconto le ORTICHE

La trama narra di un amore memorabile nato e vissuto durante l’adolescenza fra due ragazzi.

Un dolcissimo e tenero amore fra due giovani, sincero, inconsapevole, si consuma nello spazio di qualche settimana; lui, figlio di un tecnico perforatore di pozzi, lei che vive in una fattoria in campagna.

Nasce la complicità, la gioia e la serenità di una coppia di giovani, ingenui adolescenti,. Uno stare assieme tanto meraviglioso da far dimenticare che il pozzo((che provvisoriamente ha unito la vita delle due famiglie), presto o tardi, sarà finito e cosi inevitabilmente i due si perderanno per sempre.

Dopo molti anni, improvvisamente e inaspettatamente il reincontro, presso amici comuni, (il mondo, in questo caso, è veramente piccolo) i due si ritroveranno, ormai maturi, con alle spalle esperienze di vita vissuta complicata e persino dolorosa.

Le conseguenze di questo incontro saranno fatali;  in un luogo memorabile e inconsueto,  un campo di golf, rimangono sorpresi dall’immancabile temporale che li costringe a ripararsi e nascondersi, anche agli occhi degli altri. Tenersi per mano, stringersi, abbracciarsi e poi teneramente baciarsi.

Ma il destino sarà crudele, i due non si incontreranno mai più e soltanto in poche righe lapidarie si legge la conclusione del loro amore:

 “Un amore non utilizzabile, che sapeva stare al suo posto (qualcuno lo definirebbe non vero, perché non rischierebbe mai di farsi tirare il collo, nè di trasformarsi in una battuta volgare,ne di consumarsi penosamente) Un amore che non rischia niente, ma che si mantiene vivo come una goccia di miele, una risorsa sotterranea.

 Con il peso di questo nuovo silenzio venuto a sigillarlo. "Non chiesi mai a Sunny (l’amica che li aveva fatti rincontrare) notizie di Lui, ne Lei me ne diede”.

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