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INZIATIVE  LIBRI e FILM (DVD)

 

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Andrea Tarabbia
Madrigale senza suono.
È stato un bel impegno quello di raccontare la storia di Carlo Gesualdo da Venosa, principe, musicista di fama, madrigalista, uxoricida e omicida vissuto fra 1500 e 1600.
Una vicenda sicuramente che Tarabbia ha ritagliato probabilmente in mezzo a tante leggende e racconti popolari di pura invenzione. Non sappiamo se questa è la vera storia di Gesualdo da Venosa e se i suoi personaggi sono veritieri. Il dubbio è proprio forte su molti protagonisti, e sullo stesso Gioacchino Ardytti, colui che racconta questa storia in prima persona e trascrive il manoscritto:
Servitore fedele, ombra del suo padrone, alter ego, più che servo fratello, una figura un po' inverosimile che potrebbe incarnare lo stesso Gesualdo, forse rappresenta la sua anima nera, la parte oscura del principe. Uno sdoppiamento di persona creato ad arte. I dubbi sui protagonisti, sulla veridicità del racconto, vengono superati attraverso l'artificio e la riscoperta del manoscritto apocrifo, che giustifica tutta una serie di licenze.
Una vicenda comunque interessante incentrata sulla potenza misteriosa della musica, sulla riscoperta di Stravinsky che rilancia Il genio di Gesualdo, musicista raffinato, dalle sonorità impossibili e dalle note oscure.
La parte forse più interessante del romanzo è l'umanità di Gesualdo tormentato dal dubbio di un delitto non voluto imposto dalla necessità sociale. L'autore come nelle precedenti opere torna ad esplorare il male, tema dominante in tutta la sua produzione letteraria.

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Tre piani di Eshkol Nevo

3.7.2019

Leggo di questo autore il secondo libro nel giro di un mese e posso considerarlo come il miglior autore letto in questi ultimi tempi, secondo forse solo ad Aramburu e in particolare al suo libro "Patria".
Eshkol Nevo è senza alcun dubbio l'autore migliore che ho letto nel 2019, un vera sorpresa perché non lo conoscevo; quindi, in una mia classifica personale lo posso collocare fra i grandi scrittori israeliani Oz, Grossmann, Yehoshua.
Questo libro ha un'impostazione originale e insolita: espone la teoria freudiana,l’Es, l’Io e il Super Io attraverso la metafora di un palazzo a tre piani, ognuno rappresentante una diversa dimensione; Nevo con grande ironia mette a nudo i fallimenti e la psicosi del quieto vivere della borghesia israeliana.
Il romanzo, possiamo considerare in complessivo, ci regala, con qualche limite di lungaggini un approfondimento della psiche dei personaggi al limite della gradevolezza.
La lettura è un po' faticosa, ma lo sviluppo è interessante con qualche colpo di scena. Certamente lo pongo al di sotto de "La simmetria dei desideri", secondo me, un vero capolavoro assoluto.
"Tre piani"è comunque da leggere e lo consiglio

 

 

 

 

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Eleonora Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

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Eleonora Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman


So già che molti lo hanno letto,ma lo ripresento per metterlo ancora in evidenza.
Un romanzo commovente, un esordio convincente, la descrizione di una storia che tratta di un disagio sociale.
Il libro è profondo, godibile, scorrevole, toccante, a tratti divertente.
In una solitudine disarmante la protagonista si costruisce un mondo un mondo fatto di illusioni per mascherare un fatto sconvolgente dell'infanzia. Si costruisce una serie di barriere protettive che cadono, volta per volta, grazie all'amicizia che riscalda i cuori che mette in modo velocemente, anni di vuoto e di pochi contatti umani.
Rivolto, anche, a coloro che hanno avuto un periodo difficile, contiene gli ingredienti, le modalità, la forza per reagire e continuare.
La vita da molte possibilità di rivincita a chi è stato sfortunato o talvolta travolto da incresciosi avvenimenti.
Questo libro supera abbondantemente tutti i requisiti per essere un buon romanzo.

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La vergogna di Annie Ernaux

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La vergogna di Annie Ernaux

 


Questo libro autobiografico della Ernaux non è stato di mio gradimento. È un racconto breve della scrittrice francese imperniato su un episodio sconvolgente della sua vita. La ragazza aveva dodici anni quando suo padre in uno scatto d’ira, troppo a lungo trattenuta, aveva tentato di uccidere sua madre con una roncola staccata dal muro.
“Non è successo niente”, dirà la madre, per minimizzare; ma la frattura nella psiche dell’adolescente la segnerà per sempre.

Cresciuta in un piccolo borgo della Normandia, in un microcosmo bigotto e austero fra scuola privata religiosa e il negozio di famiglia, fra la pochezza di una vita troppo quieta, fra le ristrettezze degli anni del dopoguerra, il racconto cerca di scandagliare con spietata lucidità i problemi psicologici di Annie che non si rimargineranno facilmente. Un quadro gelido di poco interesse che mi ha angustiato, non tanto per le descrizioni statiche, ma proprio il continuo accanimento di imposizioni e tabù, ripetute e continue, specchio comunque e purtroppo dell'epoca.
Questa volta la Ernaux mi è sembrata un po' deludente, e forse un po' sottotono, mentre la scrittura è sempre impeccabile e molto precisa, eppure l'autrice mi ha sempre interessato e mi ha coinvolto con le precedenti opere come: "Una donna" e " L'altra figlia" dove riesce maggiormente a sviluppare un discorso di formazione senza queste continue lungaggini e descrizioni meticolose,

Non ho finito il racconto e per, diverso tempo sono rimasto bloccato nonostante un certo impegno; non so se a voi, diversamente da me, è piaciuto.

 

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Alessandro Morbidelli in "Storia nera di un naso rosso"

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RECENSIONE LIBRARIA

Alessandro Morbidelli in "Storia nera di un naso rosso"          

Morbidelli Alessandro, sentiremo parlare certamente ancora di questo autore che lo scorso anno ha scritto un bel libro "Storia nera di un naso rosso" che inserirei senz'altro fra le opere migliori della narrativa italiana del 2017/2018. Comunque, mi scuserete e non vorrei essere subito così drastico, ma il libro é parecchio avvincente e mi è piaciuto subito e vorrei trasmettere questo mio messaggio, agli amici.
Fin dalle prime pagine, entra nel merito subito e sei costretto a continuare per comprendere la storia.
Nato probabilmente come noir, ne conserva l'impostazione, poi cresce, cresce e Morbidelli lo fa diventare storia universale, un libro originale, unico, finalmente diverso dalla pletora sempre uguale, con, per fortuna, sempre, qualche eccezione.
Il romanzo ha una struttura corale polifonica con quattro personaggi donne protagoniste che per motivi diversi, hanno un rapporto continuo con il dottor Angelo che é anche Willy il clown; una figura particolare dai molti volti, ora affabile e caritatevole, umanamente ineccepibile, ora rigido e inflessibile. Rigoroso nel lavoro, ma pronto a provocare un sorriso nei giovani pazienti con il suo buffo naso rosso.La descrizione di un mosaico di vicende si compone pezzo per pezzo svelando una storia reale, non fantastica, ma una storia dei nostri giorni. I personaggi sono i più disparati: dalla giovane studentessa alla cicciona un po' tonta, dalla "pescivendola" al dottore. Una umanità sofferente e per certi versi spietata, poco arrendevole.Tutti ricevono ferite e tutti le danno, tutti sono vittime e carnefici a loro volta. Il male perpetrato in queste vicende di volta in volta, vieni subito e viene ricevuto in forti dosi travolgendo ogni cosa senza pietà in questa quotidiana giungla dove sopravvive il più forte e il più furbo .
Il nero, di storia nera, sta in ognuno dei cinque protagonisti ed emerge ogni volta quando l'equilibrio personale e la vita relazionale si spezza e subisce un tracollo.
Il male proviene da tutti, non solo dai criminali, ma lo può dare chiunque di loro.
La storia è un piccolo capolavoro di intreccio e di vicende personali, I chiaro scuri sono il punto di forza dell'autore, i protagonisti si rincorrono senza saperlo, incessantemente; una serie di vicende umane affioramo qua e là mentre il destino dei protagonisti si compie.
Grande pathos disseminato a iosa, grandi tormenti e grandi sofferenze. Non poteva esserci un set migliore di Milano, un indifferente Milano .
La scrittura è raffinata ma è altamente ad effetto, periodi abbastanza brevi, efficaci, alle volte sintetici, ma molto espressivi.

Da leggere assolutamente , ritornando talvolta a ritroso per comporre e assimilare questo stupendo mosaico di storie.

 

 

 

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Patria di Ferdinando Aramburu

1/10/2018

 

Patria di Ferdinando Aramburu.

Un romanzo come Patria di Aramburu, è uno di quei romanzi che non si dimentica, è un libro completo ed esaustivo per il genere trattato e infatti ci illumina su un fenomeno, quasi sconosciuto ai più, come quello dell'Eta e della lotta armata Basca (1970 -2012)
.
Patria svela il dramma dei protagonisti: vittime e carnefici di questo fenomeno, esaurito da parecchi anni, ma che ha alle spalle decenni di avvenimenti drammatici e delittuosi.

Un libro poderoso che si legge in maniera scorrevole, senza pause, e quindi molto piacevole alla lettura, colloquiale e talvolta senza punteggiatura.
Patria non è un libro di parte: sin dalle prime pagine vieni proiettato all'interno di una storia che progressivamente è narrata dai protagonisti; lo sforzo dell'autore é quello di fare una disamina distaccata per quanto riguarda i giudizi su l'irredentismo basco anche se in realtà, condanna senza remore questo fenomeno utopico che solo in parte trovava consensi.
La ricerca di indipendenza per la regione basca è costata decenni di lotta armata, sacrifici di uomini, famiglie, ideali e prospettive di vita.
Aramburu riesce bene a raccontare questa storia attraverso la voce di due famiglie
due famiglie basche, Xiato/imprenditore e Oxian/indipendentista. Legate da lunga amicizia, si troveranno su posizioni opposte e divisi da ideali politici e l'autore riesce a mettere a fuoco, ora le posizioni dell'uno ora dell'altro.
Il libro, poi risulta piacevole per gran parte
di esso, ma spesso i piani dei personaggi si accavallano rendendo la lettura più complessa ma non impossibile, quest'ordine non cronologico dei capitoli, tutto sommato rende il libro più interessante.
Le donne sono delle vere e proprie .eroine. Bittori orgogliosa e testarda, Miren coraggiosa e sostenitrice della causa Basca. Poi seguono
9 personaggi delineati con caratteristiche diverse, ognuno con un problema rilevante da risolvere.
Aramburu esamina infine le motivazioni che portano ad abbracciare la causa dell'Età ma anche a cosa spinge a prendere posizione rispetto a pensieri o azioni dei protagonisti.
Chiedere infine perdono per l'omicidio in questione risulterà più difficile che sparare, comunque poi tutti troveranno una via per realizzarsi e le emozioni non si risparmieranno in un finale prevedibile ma non non scontato.
Ricordiamo che il libro è stato premiato come miglior libro europeo dell'anno

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LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE'' di Mark Haddon

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LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE'' di Mark Haddon.

Volevo saperne di più su questa forma di autismo che sconosco in dettaglio.
Ma che dire, dopo aver letto il libro si ha un idea precisa, cruda, impietosa.
Chi vuole conoscere e approfondire, lo legga, altrimenti non lo faccia.

- Christopher Boone è un ragazzo di quindici anni che soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo che lo rende un mistero per sé stesso e per chi gli sta intorno.
Christopher rifiuta in maniera epidermica il giallo e il marrone, il rosso lo considera colore positivo.
Christopher è un prodigio della scienza e un eccellente matematico, desidera diventare un grande astronauta ma si perde nelle situazioni più semplici:
Non sa intendere e non comprende le espressioni dei volti, le frasi idiomatiche o i doppi sensi, non ride per una barzelletta.
Tuttavia Il suo eroe è il grande investigatore Sherlock Holmes, infatti conosce ogni piccolo dettaglio di uno dei romanzi più celebri: Il mastino dei Baskerville.

Lo scrittore entra nella mente del protagonista, si cala nei panni di questo giovane ragazzo, diventa egli stesso un ragazzino affetto da autismo rivelando un mondo sconosciuto ai più, un mondo autistico che, il più delle volte, fingiamo di non vedere.

Superata l'iniziale difficoltà nell'entrare nella mente di un ragazzino affetto da questa sindrome, il racconto è una storia di disagi e di difficoltà vissute dalla sua famiglia e dallo stesso ragazzo.

Ma qual'è la normalità, nulla può essere definito normale e la normalità non esiste.
Chi stabilisce cosa sia normale e cosa no?
Poi, si può davvero giudicare un genitore sconfitto dalla malattia ma che ama il proprio figlio?
il libro non è certamente un giallo perche
diventa irrilevante chi abbia ucciso il povero cane Wellington. La trama è irrilevante.
Intanto il ragazzo si perde , in tutti i sensi, fugge verso una stazione che sembra essere lontana mille miglia, si trova in situazioni comiche e imbarazzanti che suscitano il sorriso e una serie di emozioni.
Ma la nostra coscienza, almeno la mia, resta dolorosamente legata hai fatti, alla malattia che mi emoziona.
Il libro tenta di alleggerire questa diversità, riuscendovi.

 

 

 

 

 

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CATTEDRALE di Raymond Carver

30.05.2018

CATTEDRALE di Raymond Carver

Cattedrale di Raymond Carver è l'ultima raccolta dei racconti scritta dallo scrittore americano nel 1983. L'ultima produzione realizzata prima della grave malattia, forse il momento piu alto  della sua  produzione letteraria.

 Lo scrittore in quegli, devastato dal cancro, si sta affidando alle cure dell’amata moglie Tess Gallagher e al fedele e immancabile  bicchiere di vino.

In questi 12 racconti si conferma ancora  come scrittore fra i più importanti del panorama mondiale, tratta storie particolari con un trama e vicende completamente diverse, anche se alcuni temi , come l’alcolismo si ripetono più volte.

Lo scrittore si occupa di aspetti della vita che vengono considerati minimalisti, anche se  lui non ama  questo tipo di definizione. Alcuni critici lo intendono come scrittore scarno ed essenziale che non  descrivere l’estetica dei personaggi,  il look, gli abiti, le forme  esteriori.  Comunque talvolta, senza eccedere,  questi aspetti sono presenti nell'impianto narrativo.

 

Il vero protagonista dei racconti è un'umanità secondaria e minore ambientata in uno spazio scenico indefinito; i personaggi vivono e si muovono  entro “quattro mura” per la mancanza assoluta di esterni, completamente assenti .Ci troviamo di fronte, poi,  non a grandissimi uomini, uomini mediocri e sicuramente non eroi;  uomini che affrontano una miriade di vicissitudini abbastanza normali di vita quotidiana.

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La verità soltanto la verità di Helen Humphreys

24/4/2018

La vita di Victor Hugo, il famosissimo scrittore francese, ecco cosa tratta il libro di Helen Humphreys "La verità soltanto la verità". Difficile pensare come questo scrittore avesse avuto un'esperienza di vita così squallida nei rapporti con la sua vasta famiglia.
Mentre da una parte le sue vicende letterarie sono costellate di ampi e riconosciuti successi, H.H. picchia duro e svela i retroscena di una vita coniugale e famigliare per lo meno dolorosa, scandita da un Hugo uomo e padre egoista che annienta la personalità di chiunque gli stia accanto.
Le.fonti utilizzate da H.H. sono fonti attendibili basate su documenti difficilmente confutabili. Quindi mentre V. Hugo inanellava capolavori della letteratura mondiale come " I miserabili', che peraltro personalmente mi hanno fatto trepidare all'età di 18 anni, nella vita reale lo scrittore francese demoliva, pezzo per pezzo, i membri della sua famiglia, procurando disastri che portarono la quinta figlia Adele, condannata altrimenti ad una vita di ricami, all'ombra del padre, a quella pazzia che fu nei fatti una fuga e.una smaniosa ricerca di libertà.
Qui mi fermo stendendo un velo pietoso su queste vicende famigliari, mentre ancora sono segnato dall'emozionante e triste finale di quest'opera rivelatrice di Helen Humphreys, che a parte qualche.momento di pausa a tre quarti della narrazione, si è dimostrata opera scritta senpre molto bene, con un ritmo già di suo molto scorrevole, rendendo questo libro una buona lettura che si avvicina a quel capolavoro che è " Cani Selvaggi".
Un romanzo sull'amore romantico, sulla vanagloria maschile, il potere assoluto del padre, il conflitto della donna con il suo essere madre.
La storia di questo libro é il romanzo di ciò che accadde realmente tra Adele moglie di Victor Hugo e Charles de Saint Beuve ( giornalista e poeta) e il più famoso Victor Hugo, presenza geniale, egocentrica e opprimente che difficilmente sarà nelle mie prossime letture.

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Diario d'inverno di Paul Auster

24/4/2018

Paul Auster in Diario d'inverno

Paul Auster si contraddistingue e si distingue anche con un diario personale riuscendo a creare un opera interessante, gradevole, espressione di un cavallo di razza." Pensi che a te non succederà mai, che sei l'unica persona al mondo a cui queste cose non succederanno mai e poi, a una a una, cominciano a succedere tutte, esattamente come succedono a tutti gli altri". Una sorta di autobiografia, interessante e di piacevole lettura, ma intimista e profonda. Lo fa con una scrittura chiara in seconda persona che ottiene come risultato un diario che è un vero e proprio romanzo, completo ,un racconto di avvenimenti con dettagli e riflessioni critiche intime che svelano l'orgoglio di aver vissuto una vita piena, ma anche la consapevolezza che la vita sta volgendo verso l'età più matura. Paul Auster si dimostra spietato con se stesso ma anche nello stesso tempo dolce, seppure in realtà lo scrittore stia parlando di se stesso, con se . Fatalista e malinconico, possiede un legame particolare con le persone amate, soprattutto con suoi genitori e la sua compagna. Un libro in cui senza dubbio Auster si guarda dentro e si mostra a noi senza veli e senza maschere, che vuole arrivare alla verità, anche per scoperchiare i segreti più intimi: la più celata, quella più dolorosa, la verità su se stessi.A mio avviso, è un testo consigliato a chi conosce già l'autore, che ho maggiormente apprezzato in altre sue opere, in primis in "La musica del caso", dopo questi primi libri, mi propongo di leggere tutto Auster e quindi lo consiglio vivamente a tutti.

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Una famiglia americana di Joyce Carol Oates

24.4.2018

UNA FAMIGLIA AMERICANA di Joyce Carol Oates

Un pianto materno muto, soffocato,segreto, per non disturbare.

Se piangi facendoti sentire da altri lo fai perchè desideri farti sentire,ma il pianto materno è l'esatto opposto, piangere per non essere uditi....pag 550  “Una famiglia Americana” di Joyce Oates Carol, racconta l’epopea di una famiglia americana di provincia nello stato di New York. Il libro lo considero un libro per tutti, ma che non può essere compreso da tutti. Pur con qualche remora sulla scrittura un po troppo ritondante, è indispensabile affrontare quest’opera, d’un balzo le prime 50 pagine, cosi come dobbiamo fare anche con alcuni grandi autori come Marias che hanno bisogno di essere letti con grande sforzo, superando addirittura le prime 100 pagine.Anche in questo caso, non bisogna frettolosamente arrendersi; molti cadono e io stesso ho avuto qualche incertezza di fronte alla monumentale profusione di descrizioni, immagini, dettagli alle volte superflue, alle volte apparentemente inutili.Il libro ha queste caratteristiche, ma quando entra nel cuore del racconto diventa un romanzo da leggere con impeto e senza tentennamenti, e ti regalerà momenti intensi, pagine memorabili, contenuti di estremo spessore. Perciò cari amici, affrontate questa grande opera ,complessiva, monumentale, uno spaccato della vita americana, minore, quella della provincia , quella dei perdenti, con il giusto piglio, tenendo presente queste difficoltà che comunque ci sono, e la Oates vi regalerà attimi altissimi di commozione e di tragicità degni dei piu grandi autori.Un altro nodo centrale di “ Una famiglia americana “ e che ci troviamo di fronte ad un romanzo crudele, di una crudeltà quasi spaventosa, senza esagerare; il romanzo non da tregua ai protagonisti, non perdona nessuno; gli americani sono inflessibili.

Quando tutto va in frantumi nella famiglia Mulvaney, e questa, frattura è causata “dall’incidente” della ragazza, (poco credibile tutto sommato), incredibilmente provoca terra bruciata attorno a loro. Si troveranno in difficoltà, nessuno accorre in loro aiuto, nessuno dei protagonisti riesce a reagire, nessuno tenta di ribaltare la situazione. Tutto ciò sembra troppo. Allora a questo punto avviene che mentre ti innamori dei personaggi e parteggi per loro, vorresti anche proteggere il più oltrasista, il focoso e integerrimo padre Michael, e cosi anche Corinne e tutti gli altri, e quindi contesti questa incomprensibile volontà di annichilire se stesso (Michael) annichilire la figlia Marianne e distruggere completamente la famiglia.Intanto succede che sei entrato nel cuore del romanzo.

Cari amici allora siamo al punto di contestare i personaggi poco credibili e contestare la stessa Oates che percorre trame e sviluppi che Noi non vogliamo, comportamenti incomprensibili, chiusure totali, allontanamenti anche pretestuosi

No, cari amici per me, questo è la dimostrazione che i condizionamenti, il conformismo hanno un peso decisivo nella nostra vita reale, nella nostra cultura occidentale, fanno parte di noi.

Il perbenismo imperante che sfocia nella grettezza della società e degli uomini silura i più deboli, li schiaccia e si schiera con i più forti senza nessuna remora, senza pietà.

Ma allora emerge la grandezza e la compiutezza della Oates che nello sviluppo della storia e della vicende dei protagonisti, tratteggiati in maniera minuziosa e quasi maniacale, pur con la grave perdita del padre Michael, indirizza la storia e proprio tutti in un percorso di riabilitazione complessiva e di ripresa che riporterà la famiglia Mulvaney a risorgere dalle macerie. Non quindi un percorso di distruzione e dissoluzione, ma un percorso di caduta, di ripresa e di riscatto come è impregnata tutta la storia americana. Influenzato da questo libro, con alla mente questi personaggi, ho compiuto già, delle scelte diverse e mi ripropongo di tenere a mente questa storia e questo libro. Leggetelo perche probabilmente Vi servirà. Ma senza remore.

Scusate per la lunghezza.

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La musica del caso di Auster Paul

24-4. 2018

La musica del caso di Paul Auster

Jim Nashe e Jack Pozzi incrociano le loro esistenze in un racconto che è un vero e proprio romanzo, in cui il caso, un senso di ineluttabile di fatalità, pervade tutta l'opera di Paul Auster. Una scrittura pulita e chiara, avvincente per quasi tutto il libro, in grado di de scrivere stati d'animo, sfumature caratteri. I protagonisti percorrono in lungo e largo questa storia che mostra la disperazione dell'uomo che cerca in tutti i modi di non soccombere, rispetto ad una serie di eventi "casuali" che li porteranno in situazioni abnormi e inquietanti. Una vera battaglia che entrambi condurranno per tenersi in vita, e assieme uniti da una comunanza di intenti che poi diventa fratellanza e solidarietà estrema.
Non riportiamo alcun avvenimento perché non vogliamo, per nulla, mettere in vetrina, nessuno degli elementi di una trama bene intrecciata, costruita sapientemente, in un vortice che diventa sempre più fitto e intrigante e che comunque che presenta alcune lacune e qualche incertezza. I temi fondamentali sono: Il viaggio catartico e infinito per trovare una dimensione Il rischio come mezzo per ottenere risultati La ferocia dell'uomo e i limiti sconfinati che essa possa raggiungere Il paradosso delle reazioni scomposte e imprevedibili dei protagonisti. Pur se molti considerano quest'opera di Auster, non la migliore. Ci chiediamo come saranno le altre. Questa ci sembra quasi perfetta, pur nella brevità della stesura, con il piccolo difetto di un finale non all'altezza, forse, di tutto il costrutto. Colpi di scena continui e ripetuti si alternano incessantemente, tenendoci sulla corda come nei thriller più spietati. In fondo, in una visione ristretta, senza esagerare, può essere considerato un thriller psicologico metafisico, ma non solo. Una perla senz'altro da riprendere, da leggere assolutamente, così come per gli altri libri di Auster

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Cani selvaggi di Helen Humphreys

24.4.2018

CANI SELVAGGI DI HUMPHREYS HELEN

Cani selvaggi è un libro poetico e dolcissimo con una scrittura elegante ed evocativa; una storia originale ed inconsueta di cani domestici che improvvisamente fuggono dai loro padroni, forse per assaporare una nuova libertà e una nuova esistenza I loro padroni li aspettano rassegnati e speranzosi ai margini del bosco, anche loro emarginati e diversi dagli altri, tutti insofferenti e contraddistinti da una solitudine implacabile. Humphreys Helen , tratta di umanità minore, sconfitta, descrive in evidente parallelo e paragona nel suo immaginario  i cani randagi agli uomini randagi; quella particolare categoria di uomini  che non riescono a governarsi e che alle volte si disperdono e si fanno stare ai margini della vita sociale; in essi c’è una parte irrazionale e ingovernabile: combattono con i loro demoni che sono, la follia, la violenza, l’amore, la solitudine, la banalità del quotidiano, e sono proprio questi protagonisti, fragili, in balia degli eventi, che hanno bisogno di strare insieme, di sostenersi in una attesa, che non ha senso, che li accomuna e li rende solidali fra di loro. E’ un libro impregnato di simbolismi e di significati allegorici I cani rappresentano l’amore incondizionato che non muore mai, che sopravvive ad ogni situazione: “il cuore è una creatura selvaggia in fuga, il cuore è un cane che torna a casa”. E un romanzo che indaga sul bisogno di essere amati e come” un cane ti salta addosso e non ti molla”. Chi non si sente amato scappa come i cani e si addentra nel bosco, che diventa un luogo dolce anche per tornare. Un libro da leggere con la dovuta attenzione. Cani selvaggi è un libro poetico e dolcissimo con una scrittura elegante ed evocativa; una storia originale ed inconsueta di cani domestici che improvvisamente fuggono dai loro padroni, forse per assaporare una nuova libertà e una nuova esistenza I loro padroni li aspettano rassegnati e speranzosi ai margini del bosco, anche loro emarginati e diversi dagli altri, tutti insofferenti e contraddistinti da una solitudine implacabile. Humphreys Helen , tratta di umanità minore, sconfitta, descrive in evidente parallelo e paragona nel suo immaginario  i cani randagi agli uomini randagi; quella particolare categoria di uomini  che non riescono a governarsi e che alle volte si disperdono e si fanno stare ai margini della vita sociale; in essi c’è una parte irrazionale e ingovernabile: combattono con i loro demoni che sono, la follia, la violenza, l’amore, la solitudine, la banalità del quotidiano, e sono proprio questi protagonisti, fragili, in balia degli eventi, che hanno bisogno di strare insieme, di sostenersi in una attesa, che non ha senso, che li accomuna e li rende solidali fra di loro. E’ un libro impregnato di simbolismi e di significati allegorici I cani rappresentano l’amore incondizionato che non muore mai, che sopravvive ad ogni situazione: “il cuore è una creatura selvaggia in fuga, il cuore è un cane che torna a casa”.

Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga.

Il cuore è un cane che torna a casa. “

Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga

Il cuore è un cane che torna a casa.

Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga

Il cuore è un cane che torna a casa.

 E un romanzo che indaga sul bisogno di essere amati e come” un cane ti salta addosso e non ti molla”. Chi non si sente amato scappa come i cani e si addentra nel bosco, che diventa un luogo dolce anche per tornare. Un libro da leggere con la dovuta attenzione   

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COVENTRY di Helen Humphreys

24.04.2018

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PRINCIPIANTI di Carver Raymond

9.1.2018

Raymond Carver     Principianti.

Oggi chi si appresta a fare un qualunque corso di scrittura creativa può apprendere i rudimenti di come si scrive seguendo lo stile e la scrittura propria dello scrittore americano Raymond Carver

In realtà Carver può essere considerato fra i grandi autori per il valore assoluto e la sua prosa ha in se un fascino e una consistenza semplicemente impareggiabile diffusa già negli Stati Uniti ma anche a livello internazionale.

Nato nell’Oregon nel 38, morto nel 1988, ha scritto un libro che si chiama “Principianti” con il sottotitolo che è maggiormente esplicativo
“ Di cosa parliamo quando parliamo di amore “ pubblicato nel 1981.

Il libro ha avuto una storia alquanto travagliata, fu rimaneggiato quasi completamente dal suo editor e finalmente adesso possiamo rileggere nell’edizione più completa.
Scrittore dedito all’alcol anche per eredità famigliare, forse per la fragilità del suo stato subì questo vizio come subì la sudditanza completa dell’editor Gordon Lish. Di converso molti dei suoi personaggi annegano dispiaceri, delusioni, dolori e insoddisfazioni in ogni tipo di bevanda alcolica, dal whisky alla birra, in ogni racconto l'alcool è presenza costante.

L'umanità che emanano i racconti di Carver è sempre impressionante. Sono racconti di vita con protagonista la gente comune.
Non è una bella umanità che emerge dalle sue pagine, potremmo utilizzare il termine minimalismo, ma sono storie intrise di miserie e di pietà per chi legge, un barcamenarsi nella tragedia della vita,situazioni troppo grandi per loro che sono piccoli e indifesi però capaci di descrivere il sentimento umano in modo preciso e straordinario.
.Carter riporta tutto senza commenti in una disamina spietata che è peggio delle più inclementi condanne.
Una galleria di ritratti dell’animo umano la descrizione alle volte di un amore folle e tragico, mai puro, mai eterno.

L'amore è quindi cosi un sentimento complesso si trova in questi racconti sotto varie vesti: nel matrimonio, nell’ amicizia, nella vita comune, può esprimersi con varie intensità essendo tenero, puro, ossessivo, patologico. Questo libro è il tentativo riuscito di riportare, una selezione fantastica, una gamma infinita di rappresentazione d’amore realizzando un caledoscopio di varia umanità. Un lavoro da certosino che Carter ci ha reso in maniera encomiabile. Ogni storia è a sè, ogni storia sembra di addentrarsi nella testa e nella vita del protagonista. Ogni momento è raccontato in prima persona in maniera sublime.


Altro argomento trattato è la donna, anche qui i personaggi al femminile sono (diversissimi) molteplici ed esaminati con un sentire quasi femminile: donne maltrattate, vezzose, testarde, con una empatia in via di principio, di cercare di entrare in sintonia con gli altri personaggi. Poi l'autore ha la capacità di guardare le situazione con occhi diversi di chi conquista attraverso un percorso faticoso, di chi tenta di esaminare di comprendere il pianeta donna

Il collant di tutto questo è il desiderio travolgente di narrare di scrivere e di descrivere. Tutto questo compreso poi leggendo parti della sua vita.
Si afferma per l'autore questa necessità quasi per non dimenticare, per completare il tutto con parole che altrimenti potrebbero sfuggire

La lettura dei racconti di Carter, provoca nel lettore sbigottimento sorpresa per vicende narrate apparentemente banali, I suoi personaggi disadattati. reietti, sconfitti perdenti quasi mai adatti ad una vita normale. TI Portano a pensare riflettere perché non sai da quale parte si indirizzerà la narrazione, ti lascia quindi un disagio che poi continuerà con finali che non finiscono mai bene o che restano in bilico, senza una risposta e avvolti nel mistero

Tutto questo per me è Carter, un autentica sorpresa in impareggiabili racconti, letti tutti d'un fiato, ma che poi ho riletto e che rileggerò ancora e che mi hanno lasciato un segno

 

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La vegetariana di Han Kang

22.12. 2017

La vegetariana di Han Kang

 

Han Kang, autrice sudcoreana , con il libro “La Vegetariana”, nel 2016 vince il prestigioso Premio Internazionale Man Booker Prize per la narrativa.

 “La vegetariana“, ha un titolo fuorviante, infatti non è un libro sui vegetariani o sui vegani, complessivamente, nel suo insieme,  può essere considerato un buon libro, e molte sono le positività: la scrittura di Kang è potente e riesce benissimo a rappresentare la storia di una negazione e di un annullamento della propria esistenza.  La trama, pur con qualche ovvietà, è altamente drammatica, una vicenda surreale che esprime il malessere di vivere della nostra società e la brutalità del mondo.

Il percorso lungo e doloroso di Yeong-hye si scatena all’inizio con un sogno: “Ho fatto un sogno” e da quel sogno di sangue, di boschi scuri nasce il rifiuto di mangiare, di servire carne. La reazione della famiglia è drastica e non ammette deroghe; dapprima accoglie con costernazione la novità che tutto destabilizza,  poi con fastidio e rabbia crescenti. Le regole sociali sono vissute da Yeong-hye come una gabbia, ella ambisce ad abbandonare lo status di essere umano per passare ad una forma vegetativa, diventare albero che si nutre solo di luce e acqua. È il primo stadio di un distacco in più momenti, un percorso di trascendenza distruttiva. Le ragioni scatenanti di questo percorso sono: Una vita trascorsa nella sudditanza prima, al servizio della violenza paterna poi, all'ombra del marito e del cognato che non comprendono le ragioni di Yeong-hye;  la sorella, pur avvicinandosi al suo sentire, è troppo impegnata a mantenerla in vita e non riesce ad entrare davvero nel suo mondo.

C’è comunque qualcosa che ci attira in questo romanzo, pur se non ci convince completamente. Han Kang esplora un concetto proprio di bellezza irreale cosi come avviene in un sogno ed è un esperimento visionario e onirico che ha una sua valenza. Leggerlo è stato comunque un'esperienza forte, in alcune parti profondamente sensuale, poi il tema centrale rimane la descrizione di una sofferenza inarrestabile che fa della protagonista, la vittima di un tragico destino.

 Il tutto si può risolvere in una citazione "Perché, è così terribile morire?".

 

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AMOS OZ “GIUDA” È indubbiamente un buon libro quello di Amos Oz “Giuda”, buono perché è riuscito a toccare due problematiche di grande importanza, due argomenti molto ostici e complessi, differenti l’uno dall’altro: ll conflitto arabo-israeliano e il tradimento di Giuda. Siamo agli inizi degli anni ‘ 60 prima della guerra di sei giorni, sullo sfondo di una bella storia d’amore, fra invenzione e realtà, alcuni personaggi inventati propongono un’altra idea, un’altra modalità sugli equilibri e i rapporti tra arabi e israeliani: un unico stato con due popoli che vivano in concordia. E’ una visione questa perdente, non facile dai proporre agli ebrei e tanto meno improbabile per i palestinesi; ma vale la pena fra i nuovi indirizzi americani ricordarsi che forse l'unica soluzione al conflitto arabo israeliano, alla guerra perenne, è il cercare di incontrare l'altro.a mezza strada. È la pace fra i popoli. Amoz Oz fa una riflessione sul senso dell'esistenza dello Stato d'Israele e su ogni ideale che finisce in carneficina; é un voce non tanto solitaria in Israele, abbastanza seguita ed ascoltata, è un pacifista, è un teorico del compromesso. Secondo me è importante conoscere le posizioni di Oz nel panorama complesso del problema medio orientale Giuda, l’altro argomento, è il soggetto di studio della tesi di Shemuel, il protagonista. Proprio l’apostolo divenuto il simbolo del tradimento, colui che la storia ci ha descritto come l’ignobile che vendette il profeta per trenta denari, viene qui rappresentato in maniera totalmente diversa. Fu il seguace più assiduo dell’operato di Cristo, fu colui che più tra gli apostoli lo aveva amato di piu, e quindi affronta il rapporto tra maestro e discepolo , in una visione nuova in cui i due “collaborano” per il fine comune, quello dell’universalizzazione del cristianesimo e la sua diffusione nel mondo; senza Giuda, forse tutto ciò non sarebbe avvenuto. È una tesi. Un libro intensissimo, non semplice ma mai sgradevole, che comunque nella sua proposta visionaria mette in dubbio alcune verità sulla storia degli ebrei e su Gesù di Nazareth, un libro che può lasciare il segno. Un contributo per alcuni utenti della Biblioteca Multimediale Majorana, non completamente esaustivo ma da utilizzare per una discussione più approfondita

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Le reputazioni di Vasquez Juan Gabriel

18.8.2017

 

Le reputazioni di Vasquez Juan Gabriel potrebbe essere considerato un libro giallo, come allo stesso tempo potrebbe essere catalogato fra le storie d’amore, in realtà è un opera complessa difficile da riassumere e da etichettare e però comunque un classico esempio di grande letteratura Sudamerica.

“Il protagonista del romanzo è Javier Mallarmino disegnatore satirico che si presta a ricevere un omaggio alla carriera tributatogli proprio da quella classe politica di cui per quarantenni è stato un acerrimo fustigatore”.

Vaquez  affronta alcune problematiche come lo strapotere dei mass media, decisivi  per costruire o demolire una reputazione, tema centrale del libro. Inoltre rincarando la dose, lo scrittore inserisce, in maniera compiuta ed interessante, i temi della memoria e quello dell’ineluttabile trascorrere del tempo: riaffiorano i ricordi del passato, ora talvolta velati e incompleti, ora prorompenti e inattesi e non finisce qui. Un libro ambizioso che in meno di 150 pagine ha la pretesa, secondo me riuscita ,di trattare con visione d’assieme importantissimi argomenti. Da leggere assolutamente.

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BIBLIOTECA MULTIMEDIALE MAJORANA . Incontro con l’autore Carla Maria Russo

mercoledi 12 aprile 2017 ore 20.45

 

 

Mercoledì 12 Aprile 2017 alle ore 20.45 – presso Biblioteca Multimediale Majorana via Brescia 20 – Cesano Maderno (MB) per informazioni 0362505002 interno 5.Entrata libera

Bellissima serata Mercoledi 12 aprile 2017 presso la Biblioteca Multimediale Majorana di Cesano Maderno con la scrittrice Carla Maria Russo.
E' stato veramente emozionante, sentirla parlare dal vivo, ed ha letteralmente suscitato in tutti una grande emozione e attenzione
Una dissertazione fantastica su tutta la Sua produzione libraria, esaustiva e completa in tutti i suoi aspetti:
il Suo lavoro certosino di ricerca, lungo, intenso, fino a diventare esaltante con gli approfondimenti e le scoperte, anche in testi antichi e rari, un quadro di assieme in cui ha illustrato le finalità, le motivazioni, i significati delle sue storie, la descrizione delle grandi personalità, tutto questo reso con una grande maestria e con moltissimo entusiasmo. Carla Maria Russo poi nella descrizione dei suoi personaggi, tutti cari e tutti importanti per Lei, senza alcuna preferenza, ci ha rivelato che i protagonisti vengono scelti per la grande personalità, come lo è stato per Eleonora D’Aquitania, Costanza di Altavilla, Farinata degli Uberti e per tutti gli altri “ Scelgo una storia perchè mi procura una forte emozione e la descrivo nel periodo in cui si realizza, ma poi sta nello scrittore scrivere i sentimenti, la sensibilità, il cuore, la passione. Non ho la necessità di cambiare gli eventi reali, sono fedele alla ricostruzione storica, alla sua ambientazione, ai costumi,agli usi”. “ Non mi propongo di scrivere un romanzo storico, ma mi propongo di scrivere la vita di un singolo che interagisce con il suo ambiente e il momento politico; considero molti dei miei romanzi come romanzi di formazione che poi finiscono per essere storici”.
La scrittrice ha poi risposto ad alcune domande: le sue prime passioni per la lettura sono state il libro Cuore di De Amicis, anche se viene criticato da molti, fra le scrittrici una su tutte la Nemirowski con tutte, proprio tutte le sue opere.
Poi alla fine della serata con un enfasi e un energia non comune che ci rivela un’ammirazione incondizionata per le Sue protagoniste, ci ha anche detto che le sue opere rispecchiano tutte la sua personalità, perche ogni scrittore che narra, parla sempre di se stesso, e che la prerogativa che ammira di più è l’energia, il coraggio, la lotta al conformismo del tempo, che per quei tempi, infatti molte delle sue donne hanno dovuto affrontare pagando un prezzo molto alto.
Ho ricevuto degli apprezzamenti da tutti i partecipanti che giro con piacere a Carla Maria Russo che ringrazio per averci regalato un indimenticabile serata di grande letteratura.

 

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ONNIVORI di Maria Giovanna Martina

22 febbrario 2017

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ONNIVORI “

 DI MARIA GIOVANNA MARTINA

MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO ALLE ORE 20.45 – PRESSO LA SEDE DELLA BIBLIOTECA MULTIMEDIALE MAJORANA

entrata da via Brescia, 20 Cesano Maderno

 

Mercoledì 22 Febbraio 2017 alle ore 20.45 presso la sede della Biblioteca Multimediale Majorana avremo il piacere di ospitare la scrittrice Maria Giovanna Martina che ci parlerà della sua opera letteraria “Onnivori”.

La scrittrice cesanese esordisce con una serie di racconti di ottima fattura che mostrano un talento notevole, grande capacità di scrittura nello stile e nella stesura dell’opera. I racconti sono tutti diversi l’uno dall’altro, originali nell’impianto e nelle tematiche affrontate. E’ stato davvero una sorpresa per noi scoprire, in questa scrittrice, una disinvoltura, una naturalezza, una freschezza di idee, che si concretizzano in creatività e personalità originale e fantasiosa.

Maria Giovanna Martina precisa e raffinata nelle descrizioni degli ambienti e delle atmosfere, snocciola , uno dopo l’altro, una sequela di racconti, dove ci parla e ci racconta di una umanità che descrive, dal titolo ”onnivori”, persone generalmente che mangiano di tutto, “che nulla distinguono, che non separano ne tantomeno discernono sul piano dei gusti e delle scelte”. Una umanità variegata e rocambolesca, fatta di vicende, non certo spirituali, ma con risvolti inaspettati e particolari che vanno a svelare una parte nascosta e oscura, forse dimenticata, ma comunque una parte importante del nostro vivere comune. Un’umanità perdente, costellata di mostruosità e brutture nella vita famigliare, nei rapporti segreti o nelle vicende al limite della credibilità. Queste storie, sono specchio e materia non solo di un comune sentire, ma sono realtà che vorremmo nascondere, per non turbare e sconvolgere la nostra serenità quotidiana.

I personaggi , tutti diversi fra loro, con una prevalenza di figure femminili, si affacciano travolgendo tutto e tutti; fratelli, parenti, compagni, vicini di casa svelano la loro natura vincente o perdente a prescindere dalle vicende e dalla tipologia umana. Vincitori e vinti si affrontano in un confronto a volte risolutorio come un thriller, poi in conclusione, quasi sempre, un finale da K.O, un vero e proprio epilogo a sorpresa, dove il lettore ha la possibilità di interpretare a suo modo la storia.

Con queste caratteristiche interessanti e positive i racconti di Maria Giovanna Martina possono preludere senz’altro ad una prossima opera o a un romanzo di sicuro valore, e questo, è quello che noi certamente ci auguriamo.

Velardi Giuseppe

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I GIORNI DELL'AMORE E DELLA GUERRA di Carla Maria Russo

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“I giorni dell’amore e della guerra” (Piemme 2016) di Carla Maria Russo è il secondo volume, dopo “La bastarda degli Sforza” (Piemme 2015), che l’autrice, appassionata di ricerca storica e biblioteche, dedica alla figura indimenticabile di Caterina Sforza (Milano, 1463 - Firenze, 28 maggio 1509).

“Il 30 aprile del 1488, dopo due settimane di anarchia, in cui avevo rischiato di essere fatta a pezzi insieme ai miei figli e al resto della mia famiglia, tornai a essere la Signora di Forlì. Avevo venticinque anni, sei figli piccoli da allevare e proteggere ed ero vedova”.

L’indomita Caterina Sforza, figlia naturale di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano e di Lucrezia Landriani, era andata sposa nel 1477 a Girolamo Riario, al quale il Papa Sisto IV aveva concesso la signoria di Imola (1473) e Forlì (1480). Girolamo aveva cercato di guadagnarsi il favore popolare abolendo alcune tasse e costruendo opere pubbliche ma in seguito a una congiura, capeggiata dalla nobile famiglia forlivese degli Orsi, venne brutalmente ucciso e il palazzo signorile saccheggiato. Caterina era riuscita a sfuggire ai suoi nemici grazie a uno stratagemma per poi rifugiarsi nella rocca di Ravaldino “imprendibile bastione posto a guardia di Forlì”, il cui possesso era cruciale per chiunque si ripromettesse di comandare la città. Purtroppo la madre Lucrezia, sua sorella Bianca e i suoi sei figli “il più piccolo di loro di soli otto mesi” restavano ancora nelle mani dei congiurati. Caterina non si perdeva d’animo e determinata a non arrendersi si concentrava sulle prossime mosse, certa del fatto che “una strategia difensiva non deve mostrare crepe o il nemico vi si intrufolerà”. La giovane donna dallo spirito battagliero, “una Sforza fatta e finita”, la quale passava in rassegna l’artiglieria e discuteva con i suoi consiglieri “dove e come indirizzare le nostre bocche da fuoco”, avvertiva che la morte del marito “essere imbelle e codardo” l’aveva fatta rifiorire e aprire al mondo. Caterina, finalmente libera da un matrimonio senza amore, si sentiva piena di energia avvertendo un’infinita fiducia nelle sue capacità. Non solo guerra nel futuro della giovane Signora venticinquenne, l’amore stava per arrivare sotto le sembianze del timido ventunenne Giacomo Feo, giovane scudiero del fratello Tommaso, capitano della rocca.

“Come era possibile che i nostri occhi restassero imprigionati gli uni negli altri per istanti interminabili?”.

Sotto la rocca i due fratelli Orsi e il governatore papale Savelli si domandavano come riuscire a domare la Tygre, la belva, il mostro che combatteva a Ravaldino.

“La Romagna stuzzica infiniti appetiti”.

Forlì per merito della sua posizione strategica attirava numerosi pretendenti: non solo il Papa ma anche Lorenzo de’ Medici e lo stesso zio di Caterina, Ludovico il Moro, all’epoca reggente del ducato di Milano in nome del nipote Gian Galeazzo, il quale era interessato a garantire la sua influenza sulla città per contrastare la Repubblica di Venezia.

Nelle intese pagine ricche di storia si staglia l’affascinante figura di Caterina, “ottima amministratrice e valente capo di stato” in una società che

“non perdona a una donna di essere sola, senza un uomo al suo fianco, neppure se ricopre un ruolo di potere”.

La donna, cresciuta nella raffinata corte sforzesca di Milano del XV secolo frequentata da letterati e artisti, dove si respirava arte e cultura, aveva appreso dalla nonna paterna, Bianca Maria Visconti, la predisposizione per il governo e l’uso delle armi.

“Fermezza e buon governo. Era quella la formula da adottare”.

L’autrice dipinge con uno stile avvincente la forte personalità di Caterina, dalla quale è difficile non restare affascinati e avvinti.

“Quelle due settimane nella rocca di Rivaldino segnarono una autentica palingenesi nella mia esistenza, un rovesciamento di ogni mia convinzione, una trasformazione di me stessa come donna che mai avrei immaginato”.

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La regina irriverente di Carla Maria Russo

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Aliénore ha quindici anni e, all'improvvisa morte del padre, eredita la corona di uno dei territori più ricchi d'Europa: il ducato d'Aquitania. È cresciuta alla scuola del nonno, il potentissimo Guglielmo il Trovatore, famoso per le stravaganze, gli eccessi e l'immoralità dei comportamenti. Da lui Aliénore eredita non solo la stupefacente bellezza, ma anche la concezione della vita e i tratti del carattere, inclusa la spregiudicatezza e la forte sensualità. Come Guglielmo, è colta, intelligente, determinata, ama la vita e sa goderne i piaceri. Luigi, secondogenito del re di Francia, ha diciassette anni. È cresciuto in convento, sotto le cure assidue di Sugero, abate di Saint Denis. È animato da una religiosità profonda e, per certi aspetti, ossessiva. Desidera solo fuggire il mondo e le sue tentazioni, per chiudersi nella pace della clausura. Ma la morte improvvisa del fratello primogenito lo costringe ad assumersi responsabilità per le quali né lui si sente portato né gli altri lo reputano all'altezza. A Luigi, per ragioni politiche, viene imposto di sposare Aliénore d'Aquitania. Mai coppia fu peggio assortita, almeno all'apparenza. "La regina irriverente" è la storia del loro matrimonio, tempestoso, sorprendente e animato da continui colpi di scena.

La regina, personaggio contrastato e ribelle ad ogni forma di costrizione, nel finale maturerà il suo carattere e le intemperanze, con uno più giudizioso e maturo comportamento.

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l'AMANTE DEL DOGE di Carla Maria Russo

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RECENSIONE  1755. Il carnevale veneziano è all’apice dell’ebbrezza e della festa. La giovane Caterina Dolfin, nonostante il divieto materno, partecipa di nascosto a una festa in casa del console inglese Smith, per dimenticare per qualche ora i dispiaceri che l’assillano: la recente morte del padre, che l’ha educata all’amore per l’arte e allo studio della filosofia, la povertà e le nozze imminenti con un uomo che detesta, ma che la madre le impone. Nella biblioteca del palazzo, dove si rifugia per sfuggire al frastuono degli invitati, incontra Andrea Tron, ambasciatore della Serenissima, erede di una delle più facoltose famiglie veneziane, potente uomo politico, cui tutti predicono un futuro da Doge. Stregato dalla bellezza di Caterina e abituato a soddisfare ogni capriccio, Tron osa proporle un cinico patto: abbandonare il marito e divenire la sua amante, in cambio della sicurezza economica e della promessa di non intromettersi nella sua vita privata. Da quel momento Caterina si trasforma in un’adultera, ma anche in una donna padrona di sé, incurante del disprezzo della società, che non le perdona la coraggiosa sfida alle sue regole, e dell’odio implacabile di Cecilia Zen, innamorata del cognato Andrea Tron, la quale le tesse intorno torbide trame, che mirano a separare i due amanti e mettono Caterina in grave pericolo. Ma Tron, contro ogni aspettativa e contro la sua stessa volontà, è costretto ad ammettere che il legame con la Dolfina si è trasformato in un sentimento che non può ignorare e che esige una improrogabile e difficile scelta.

La STORIA VERA

Caterina è figlia di Giovanni Antonio Dolfin e Donata Salamon, entrambi di nobile casato ma appartenenti ai rami poveri e cadetti delle rispettive famiglie. È il padre ad avviarla – e Caterina è attenta e brillante allieva – all’amore per la lettura, ai piaceri della società e della bellezza. La morte di lui però (1753) lascia la famiglia in condizioni ancor più critiche, che la moglie si trova sola ad affrontare. La madre, diversamente dal consorte, ritiene che la cosa migliore per la figlia sia un buon matrimonio. Caterina è una ragazza molto bella (bionda, minuta, profondi occhi azzurri), ma la mancanza di dote ostacola un matrimonio altolocato; però Donata trova denaro in prestito, e riesce a combinarne uno non troppo svantaggioso, che si celebra nel 1755: il fortunato sposo è Marcantonio Tiepolo, ramo cadetto di San Polo. Non ha vent’anni e Caterina si sente già finita. Chiusa nella casa, che considera la sua prigione, dà sfogo all’angoscia scrivendo.
È questo il tempo in cui l’Arcadia ha già molti proseliti: in ogni casa, in ogni palazzo si aggirano “pastorelle” dipinte e no e bastano pochi versi ad accreditare giovani signore all’empireo dei poeti.
Caterina, sensibile e letterata, decide di omaggiare proprio l’amato e scomparso genitore con un poema di venti sonetti che viene accolto con molto interesse. Diventa anch’essa pastorella con lo pseudonimo di Dorina Nonacrina. A questo punto l’incontro con Andrea Tron, una delle figure più importanti del patriziato veneziano e della Repubblica, cambia definitivamente il corso della sua vita.
Nonostante sia ancora sposata, Caterina diventa la sua compagna. Tron le presenta intellettuali, nobili, uomini e donne di mondo; incontra illustri scrittori – Carlo Goldoni ad esempio le dedica la commedia La bella Selvaggia – che omaggiano la sua bellezza come la sua intelligenza.
Le frequentazioni di Tron le permettono di mettere a frutto e incoraggiare la sua curiosità: Caterina padroneggia la storia antica, conosce le nuove idee che arrivano dalla Francia attraverso le opere di Rousseau e di Voltaire, ama la letteratura preromantica anglo-francese.
Nel 1756, a poco più di un anno dalle nozze, avvia davanti al patriarca Alvise Foscari una causa diretta ad ottenere l’annullamento del matrimonio con Marcantonio Tiepolo, avvenuto, sostiene, contro la sua volontà e senza il suo consenso e perciò sprovvisto di effetto legale.

 

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L'imperfetta di Carmela Scotti

29.12.2016

Ottimo romanzo,non esente da difetti e lacune. una storia antica, ma anche di grande attualità che ritrae una società chiusa, ambientata nella Sicilia di fine 1800.
Il racconto ricostruisce magistralmente un'epoca, una realtà di sopraffazioni, violenze, pregiudizi, che fanno da contrasto ai sogni, alla ricerca di libertà.
Forse uno dei più interessanti e profondi racconti degli ultimi anni, suscita e trasmette contemporaneamente una grande commozione ma anche tutta la forza e la passione della protagonista. Una intensità piena di energia e nello stesso tempo, momenti carichi di grande liricita'
Catena è una ragazza che lotta e che non si piega alla cattiveria e alla malvagità degli uomini, suo padre, meraviglioso, le trasmette amore e sapere, e poi però la sfortuna della sua perdita prematura, segnerà per sempre, in modo tragico, la vita di bambina e poi di donna .
Abbandonata la casa, in cui aveva vissuto sino a quel momento, fuggirà in un bosco dove dovrà crescere in fretta per non soccombere. Ancora adolescente, coraggiosa e sola, lotterà con tutte le sue forze contro tutti e tutti e riuscirà a ridisegnare la sua vita, come una stella che continua a brillare anche in un cielo coperto di nuvole

 

Catena è vittima e carnefice, additata come strega, portatrice di sventure e malattie, la sua unica colpa sarà quella di aver risposto alla violenza con la violenza.

Scritto in uno stile asciutto, intenso, ma secondo noi, non esente da forzature, come la doppia narrazione, elemento di troppo, che non grava tuttavia, sull'impianto complessivo del romanzo
Una storia non banale, ma toccante, di quelle che non si dimenticano e che in ogni pagina fanno soffrire il lettore insieme alla protagonista.

Volevo aggiungere qualcosa a proposito della protagonista del romanzo "l'imperfetta".Ho qualche dubbio che la scrittrice siciliana Carmela Scotti, abbia un po' calcato la mano nella descrizione di Catena, potrebbe essere un personaggio letterario, o è veritiero?
Senza dubbio, in ogni paese e contrada, a cominciare dal medioevo , al periodo dell'inquisizione ci sono stati esempi di tal genere: perseguitati, inquisiti, accusati di stregoneria, comunque "L'imperfetta" tutta la narrazione è tratteggiata a tinte fosche, e quasi senza respiro, cosi da apparire poco credibile, ma spesso tuttavia la realtà ha superato la fantasia...anche se devo convenire che il romanzo, in molte parti è cupo e tetro.

 

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Lola nascerà a diciotto anni di Carla Maria Russo

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 Romanzo molto bello che descrive la Milano prima e dopo la seconda guerra mondiale. Il momento storico è importante e la seconda guerra mondiale sta per spazzare il nazismo e il fascismo dall'Italia,dopo anni di orrori e di guerra.La scrittrice Carla Maria Russo, molto documentata, ripercorre con sapienza i fatti storici salienti con un commento personale storico che accompagna la bella storia d'amore fra Mario e Mara. Il ritmo è incalzante, l'emozioni si susseguono uno dopo l'altro. I protagonisti lottano disperatamente per sostenere la loro vita che le convenzioni sociali e i rapporti tra le diverse classi sociali della Milano della seconda guerra mondiale avversarsano in tutti modi. La lotta è impari, Mario e Mara non vincono, ma dal loro germe, nascerà Lola, la loro bambina che restituirà alla vicenda una giusta conclusione Libro Molto bello piacevole da leggere coinvolgente cbe comprende un periodo storico della II guerra mondiale, tratta tutte le problematiche relative al Fascismo e al suo impatto con la realtà italiana , oppositori e fascisti in uno scontro epocale che segnò la storia d'Italia. In questo scenario si inserisce una bella storia d'amore breve ma intensa che accompagnerà tutta la trama del libro. Attraverso il percorso dei protagonisti emergono gli ideali della resistenza, e l'esigenza della ricostruzione nel dopoguerra, temi trattati in maniera mirabile dell'autrice. Una storia di coraggio, la ricerca di una libertà agognata e desiderata fino alle sue estreme conseguenze, la lotta delle nuove generazioni contro il regime fascista, una lotta di sopravvivenza, che aprirà la strada alla liberta della nuova Italia. Un libro che ti travolge e che è comunque impossibile non appassionarsi per l' impegno e il coraggio eroico dei protagonisti

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Il cavaliere del Giglio di Carla Maria Russo

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Inizi del 1200. Firenze è dilaniata dalla guerra civile: guelfi contro ghibellini, papato contro impero. Le torri pullulano di argani e catapulte, pronte a scagliare massi sui tetti. Pur di sopraffarsi, le fazioni lanciano pece infuocata sulle dimore degli oppositori. La città brucia e il sangue scorre nelle strade. Tra i combattenti si distingue un valoroso condottiero, un brillante capo politico, un uomo con forte senso dell'onore: è il giovane Farinata degli Uberti, erede di una delle più antiche e potenti casate cittadine. E proprio Farinata a guidare le truppe fiorentine contro Siena, l'acerrimo nemico di sempre, e a condurle al trionfo da una situazione che pareva disperata. È ancora lui a far garrire i gonfaloni del Giglio sul colle a ridosso delle mura senesi e, dopo la vittoria, a risparmiare la città prostrata. Ma forse a influenzare l'impavido guerriero, lo stratega imbattibile, è stato l'incontro, nel momento più feroce della battaglia, con l'unica donna in grado di tenergli testa, la bella Adeleta, fierissima senese, che invece di fuggire dal nemico e rinchiudersi come le altre tra le mura della città, ha reciso la sua folta chioma, ha impugnato le armi e ha combattuto strenuamente fino alla fine. Due anime intrepide e pugnaci che non potevano che innamorarsi e legarsi per sempre. Ma il più grande amore di Farinata resta Firenze e la fedeltà ai propri ideali.

Questo libro ha il merito di dare la giusta considerazione ad un protagonista della storia Italiana, qual'è Farinata degli Uberti.

Ghibellino, avversario tenace dello stato Pontificio, fu un autentico baluardo del dilagante potere papale rispetto alla storia italiana ed europea. Carla Maria Russo sottolinea la grandezza di questo grande condottiero, ma anche del grande uomo, che fu equilibrato e giusto anche rispetto agli avversari. Una delle figure più nobili della nostra storia d'Italia, purtroppo non molto conosciuta ai più, o almeno volutamente dimenticata, proprio egli fu intrasigente avversario della Chiesa cattolica.

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La Sposa normanna

30.3.2017

 

BIBLIOTECA MULTIMEDIALE MAJORANA .

Incontro con l’autore Carla Maria Russo

Mercoledì 12 aprile 2017 – presso Biblioteca Multimediale Majorana via Brescia 20 – Cesano Maderno

La sposa normanna di Carla Maria Russo.

Costanza d'Altavilla, protagonista della Storia d’Italia fu una delle importanti donne del nostro paese, l'ultima erede della dinastia normanna alla guida del Regno di Sicilia, grazie a lei, probabilmente l’Italia del Sud non cadde nelle mani dell’Imperatore Enrico di Svevia .

Costanza fu costretta a sposare Enrico, figlio dell'imperatore Federico,un matrimonio dettato dalla necessità di assicurare un erede al trono. Ma il concepimento del figlio Federico, futuro erede al trono, tardava ad arrivare e anche per questa sua fragilità Costanza lottò contro nemici potentissimi, primo fra tutti Gualtieri di Palearia, ministro dell'imperatore,ma in realtà mandato dal Papa per influenzare e controllare il sud d’Italia. Gualtieri, non ebbe mezze misure nel controllo del governo, soffiò sul fuoco della gelosia di Enrico per distruggere la donna e conservare la sua enorme influenza. Quando finalmente il piccolo Federico vedrà la luce, la madre dovrà far di tutto per proteggerlo dalle innumerevoli insidie che lo minacciarono con un susseguirsi di intrighi e alleanze, spie e doppi giochi.

Scenario del romanzo, una Palermo popolare e cosmopolita, dove diverse etnie convivono e hanno un'unica fedeltà verso la corona degli Altavilla. Il piccolo Federico, divenuto ragazzino viene protetto, allevato come l'ultimo degli straccioni nei vicoli e nelle case dei più poveri. La sua straordinaria intelligenza e versatilità saranno il suo carisma principale che gli permetterà, appena 14enne, a riprendersi il trono senza un esercito; sarà in grado, egli stesso, di sbarazzarsi dei suoi implacabili nemici, rivelando doti che faranno di lui un grande imperatore

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La bastarda degli Sforza di Carla Maria Russo

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Attraverso le vicende di Caterina Sforza, Carla Maria Russo ci regala un affresco magistrale dell’Italia tardo-quattrocentesca, epoca di donne e uomini mai dimenticati: da Leonardo da Vinci a Ludovico Sforza, dai Borgia a Beatrice d’Este.
1488. Caterina Sforza, vedova di Girolamo Riario, signora di Forlì e Imola, non è una donna come le altre. Lo sanno bene i grandi signori d’Italia, da Lorenzo Medici a Ludovico il Moro, al papa in persona, i quali ne cercano l’alleanza non solo per la posizione delle sue terre ma anche per l’ingegno di colei che le possiede.

La sequenza storica degli eventi è ricostruita piuttosto fedelmente. L'immaginazione dell'autrice ha lavorato invece sulla psicologia, sui pensieri dei protagonisti, sui gesti e i dialoghi tra essi intercorsi negli episodi specifici applicandovi una buona dose di teatralità: qua e là, un qualche luogo comune o qualche forzatura - mi riferisco alle ripetute sottolineature di concetti che probabilmente all'epoca non esistevano nemmeno nella mente dei più illuminati: la presa di coscienza della condizione femminile, o l'idea che l'innocenza dell'infanzia debba essere un qualcosa da difendere e valorizzare, ad esempio, son proprio cosa del ventesimo secolo, certo non del quindicesimo - questi aspetti possono far storcere il naso sotto il punto di vista storico ma contribuiscono a tenere in piedi il tutto sotto l'aspetto più strettamente letterario/teatrale. Del resto, il libro si dichiara esplicitamente un'opera di fantasia in cui i fatti storici sono stati liberamente interpretati dall'autrice. Il tono della narrazione è comunque bilanciato, non eccessivamente enfatico nemmeno nei passaggi in cui si vuole valorizzare il carattere della protagonista.
Il romanzo racconta l'infanzia, la crescita e la formazione di Caterina, figlia illegittima ma comunque riconosciuta di Galeazzo Maria Sforza, tra il 1472 e il 1488: si alternano un capitolo raccontato in prima persona dalla voce di Caterina ormai adulta che ricorda, e un capitolo visto da un narratore esterno e onnisciente. Questa alternanza delle due voci è uno schema ben consolidato che hanno utilizzato già tanti altri autori e che non mi dispiace affatto, da' un buon ritmo alla lettura. Se dovessi stilare una mia classifica dei romanzi storici, dunque un qualcosa che riguarda i miei gusti personali, questo rimane forse un gradino al di sotto di quelli più meticolosi come il "Romanzo di Matilda" di Elisa Guidelli che ho letto da poco, e certo anche due gradini al di sotto delle perfette opere della Bellonci. Ma la miglior conferma della bontà di questa lettura, è il fatto che mi sono lasciata facilmente convincere ad acquistare il libro con il seguito, per proseguire con il piacere di sentirmi raccontare una bella storia.

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Conforme alla Gloria di Demetrio Paolin

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Amburgo, 1985. Rudolf Wollmer fa il sindacalista, ha una moglie, un figlio adolescente e l'incubo di un padre scomodo, una ex ss che morendo gli ha lasciato in eredità la casa di famiglia. Deciso a sbarazzarsene subito, ritrova, tra gli oggetti del vecchio, un quadro intitolato La gloria. L'immagine è minacciosa ma nasconde un segreto ancora più terrificante. Nel tempo, la vicenda di Rudolf e del quadro si intreccia con quella di Enea Fergnani - ex prigioniero a Mauthausen sfuggito allo sterminio del lager grazie alla sua abilità artistica e proprietario di uno studio di tatuaggi a Torino - e della giovane Ana... Un romanzo sorprendente, dallo stile intenso e nitido, che è anche una riflessione sul rapporto tra vittima e carnefice, sul confine tra umano e disumano.

 

 

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Dopo di Te di Moyes Jojo

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Dopo di te

Jojo Moyes

 

Quando finisce una storia, ne inizia un'altra. L'attesissimo seguito di Io prima di te.

Avvincente, commovente e coinvolgente. Daily Express

Assolutamente incantevole. Marie Claire

"Per qualche tempo ti sentirai a disagio nel tuo nuovo mondo. Ci si sente sempre disorientati quando si viene sbalzati fuori dal proprio angolino rassicurante... C'è fame in te, Clark. C'è audacia. L'hai soltanto sepolta, coma fa gran parte della gente. Vivi bene. Semplicemente, vivi".

Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama?
Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina?
Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile. Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata.
È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l'hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita.
A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare.
Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.

 

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Alice Munro: Due racconti. Il ponte galleggiante e Ortiche

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ALICE MUNRO GRANDE AUTRICE DI RACCONTI BREVI:IL PONTE GALLEGGIANTE e ORTICHE

Alice Munro è autrice di origine canadese che Jonathan Franzen ha definito “LA PIU’ GRANDE AUTRICE VIVENTE DEL NORD AMERICA”.Alice Munro, è stata premio Nobel per la letteratura 2013. È cresciuta a Wingham, Ontario. Ha pubblicato numerose raccolte di racconti e un romanzo. Fra i molti premi letterari ricevuti, pertre volte il Governor General's Literary Award, il National Book Critics CircleAward, l'O. Henry Award e il Man Booker International Prize. I suoi racconti appaiono regolarmente sulle più prestigiose riviste letterarie. Dell'autrice Einaudi ha pubblicato Il sogno di mia madre (2001), Nemico, amico, amante... (2003), In fuga (2004), Il percorso dell'amore (2005), La vista da Castle Rock (2007 e 2009), Segreti svelati(2008), Le lune di Giove (2008), Troppa felicità (2011), Chi ti credi di essere? (2012), Danza delle ombre felici (2013), Uscirne vivi (2014) e Lasciarsi andare (2014).Alice Munro privilegia, pressoché esclusivamente,un'attenzione particolare all'universo della donna ed utilizza in maniera pregevole la forma del racconto breve: lo scenario su cui si muove è la realtà canadese moderna o descrive vicende recuperate dalla memoria dei suoi personaggi. Il mondo dalla Munro è, per lo più, quello di una  società meschina, gretta e arretrata. La scrittura si contraddistingue per tagliente secchezza, assenza di retorica,raffinata tecnica di dialoghi che mette in evidenza una straordinaria empatia e un rapporto di connubio coi personaggi, nonché la capacità di descrivere in modo stringente e geniale i sentimenti e le esperienze più intime e segrete, le amarezze, i momenti di azione fatale, le fratture irrevocabili, le minime e inaspettate pieghe del dramma

DUE MERAVIGLIOSI RACCONTI DI ALICE MUNRO    CHE VI INVITO A LEGGERE

Un grandissimo racconto “ IL PONTE GALLEGGIANTE” di Alice Munro che mi ha suscitato profonda impressione e una grande sorpresa: Anche qui la protagonista è una donna, come abbiamo prima anticipato.. Una grave malattia sta minando la sua vita, ma, ecco  invece che, la consueta reazione dell’essere umano,tempestato da dubbi e preoccupazioni, ecco che il vissuto del proprio dramma prende una piega insolita. Sensazioni, umori sono sviscerati e scandagliati in maniera originale,e senza dubbio la reazione della protagonista è fuori da tutti gli schemi prevedibili. La scrittrice propone vicende e riflessioni su temi originali al di là di ogni aspettativa scontata e  il lettore abituato al ghetto dell’abbandono e alla solitudine disperata nella malattia, sarà trascinato in un finale sorprendente.

Un incontro a sorpresa illuminerà il vuoto e il dolore si trasformerà in una situazione di leggerezza che sfocerà in un finale luminoso e radioso.

Grandissimo lavoro di una trentina di pagine, luminoso e radioso come la protagonista.

 

Sulla spinta della curiosità ho letto ancora un altro racconto della Munroe: ORTICHE

Il seguente racconto è risultato ancora più bello del primo e quindi assieme ad altri letti in precedenza ripropone e mi convince una volta ancora di più che questa scrittrice può essere considerata fra i massimi autori del racconto breve. Pochi in realtà, a mio parere possono rivaleggiare con la Munro e qui dobbiamo scomodare l’antica tradizione italiana di Boccaccio per finire a Svevo, Joyce e soprattutto i grandi tedeschi Kleist ‘800 (Il terremoto in Cile, Marchesa di O )  a Thomas Mann a  Rilke e Boll. Ma anche altri  grandi del firmamento della letteratura.

Andiamo al racconto le ORTICHE

La trama narra di un amore memorabile nato e vissuto durante l’adolescenza fra due ragazzi che si ripropone ed esplode molti anni dopo durante un incontro casuale e imprevisto.

Un dolcissimo e tenero amore fra due adolescenti, sincero,inconsapevole avvolge e si consuma nello spazio di qualche settimana, anche qui per un incontro casuale fra le due famiglie dei rispettivi ragazzi.

Lui, figlio di un tecnico perforatore di pozzi, Lei che vive in una fattoria in campagna.

La complicità che nasce, la gioia e la serenità di una coppia di giovani e ingenui adolescenti che gli adulti guardano con qualche dubbio e con gli occhi straniti. Uno stare assieme tanto meraviglioso da far dimenticare che il tempo  presto o tardi sarà finito e cosi improvvisamente i due si perderanno per sempre.

Dopo molti anni, da adulti già maturi, ecco all’improvviso il reincontro, presso amici comuni, (il mondo in questo caso è veramente piccolo); i due si ritroveranno con alle spalle esperienze di vita vissuta complicata e persino dolorosa.

Ed ecco esplodere subito una fiamma d’amore che era rimasta latente. I due, in un incontro memorabile, in un campo di golf, rimangono sorpresi dall’immancabile temporale che li costringe a ripararsi e nascondersi anche agli occhi degli altri. Tenersi per mano, stringersi, abbracciarsi e poi teneramente baciarsi.

 

I protagonisti di questo struggente racconto non si incontreranno mai più e soltanto in poche righe lapidarie si legge la conclusione di questo amore:

 “Un amore non utilizzabile, che sapeva stare al suo posto (qualcuno lo definirebbe non vero, perché non rischierebbe mai di farsi tirare il collo, nè di trasformarsi in una battuta volgare, ne di consumarsi penosamente) Un amore che non rischia niente, ma che si mantiene vivo come una goccia di miele, una risorsa sotterranea: Con il peso di questo nuovo silenzio venuto a sigillarlo. 

Non chiesi mai a Sunny (l’amica che li aveva fatti rincontrare) notizie di Lui, ne Lei me ne diede."

 

 

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UNA PERFETTA FELICITA' di James Salter

21.09.206

Quando avrai conosciuto James Salter leggendo il libro " Una perfetta felicità ",  comprenderai e, avrai un idea di cosa sia la felicità nell'ambito della vita normale, nel corso della propria vita familiare, nei rapporti con gli altri.. Acquisirai e ti fari una ragione precisa lapidaria su cosa sia la felicità.

Il libro , una perfetta felicità e poi la storia di un matrimonio in lenta e inevitabile dissoluzione, raccontato da una prosa inimitabile, di semplicita hemingwayana, ma anche attraversato da lampi di intuizione e osservazione psicologica.Viri e Nedra sono lucidamente consapevoli che la perfetta felicità sono gli anni luminosi che li hanno sedotti e poi abbandonati lasciandogli un accenno di vecchiaia sul viso e qualche ricordo piumato

Ma sono evidentemente in pochi a conoscere questo scrittore.

Chi ha avuto mai notizia di questo J. Salter, perchè non si conosceva? Poi scopri che era molto considerato fra gli scrittori ed era definito "Scrittore per gli scrittori" e che ha anche scritto un libro  che sembra sia il suo capolavoro... "Tutto quello che è la vita" .

Il libro di J. Salter " Una perfetta felicità"  si contraddistingue comunque perchè è un libro complesso, frammentato, ma soprattutto profondo ed evocativo, alterna parti semplici a più complessi  che senz'altro fanno raggiungere a quest'opera i vertici del capolavoro, è in sintesi un fulgido esempio di un virtuosismo letterario riuscito. Questo scrittore poco prolifico ci avverte che nessuna coppia è immune dal catastrofismo familiare, passaggio obbligato per molti, e la vita matrimoniale non è un’eterna ricreazione ma è più il senso di felicità fasullo ben espresso dal titolo. Lo scrittore poi ha un talento certosino nell' inanellare parole dando ad esse una foggia interessante, una luminescenza aurea dentro un copione trito e non è poca cosa di questi tempi.

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LO STRANO VIAGGIO DI UN OGGETTO SMARRITO - Salvatore Basile

26.09.2016

Il libro narra il viaggio di rinascita di Michele, capostazione dall’esistenza monotona e solitaria, che ritrova magicamente il suo diario d’infanzia, scomparso vent’anni prima insieme alla mamma che lo ha abbandonato alla tenera età di sette anni.Il romanzo svela  un mondo reale o immaginario in cui Michele si è nascosto  per vivere una vita normale. Ma quando un evento straordinario e inaspettato rompe questa protezione ci si scontra con una realtà che non era stata considerata e con tutto ciò cui ha sempre tentato di sfuggire, le emozioni e le persone.

 

Il tema del romanzo è completamente incentrato sulle conseguenze negative dell’abbandono. Questo aspetto viene descritto in maniera eccellente dall'autore che esordisce in maniera egregia con il suo primo romanzo.

Una storia commovente e universale, prima piena di solitudine e di incomprensione e poi ad un tratto ecco irrompere la felicità che spesso ci coglie impreparati e spaventati. Letto tutto d'un fiato, coinvolgente e profondo . Un bellissimo libro, da leggere e da regalare . Meravigliosi alcuni personaggi che accompagnano l’uscita dal guscio di Michele e la riscoperta della vita e della felicita.

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Quando tutto sarà finito di Audrey Magee

21.09.2016

Un libro che viene presentato in copertina testualmente " Un matrimonio per caso diventa amore e passione tra la Berlino in guerra e il fronte Russo"

 

Ma questa citazione non da il senso stesso del libro. 

Ti aspetteresti una struggente storia di amore e di passione fra due sconosciuti. Invece è tutt'altro.

 E' la rappresentazione della seconda guerra mondiale vista dai Tedeschi. Un mondo che per lo più sconosciuto e che potremmo solo intuire parzialmente.

 

E' la vita che dovettero affrontare i tedeschi in patria, le famiglie, i figli, coloro che aspettavano e l'universo sconosciuto e subito dal soldato tedesco in Russia, fra gelo e tormenti di fame e di orrore.

Un libro impietoso che scruta due mondi paralleli: la vita in Germania fra compromessi e complicità con il nazismo e la solitudine del soldato che affrontò la terribile battaglia di Stalingrado. Un libro molto interessante, unico, per il taglio particolare anche dal punto di vista storico che ti svela mondi e comportamenti quasi sconosciuti e parzialmente affrontati in uno ottimo stile e scrittura

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Come donna Innamorata di Marco Santagata

21.09.2016

 Rifacendosi a Dante  e raccontandoci la sua vita, Santagata è riuscito con questo libro a riprodurre  nel migliore dei modi i meccanismi di percezione del reale propri dell'esperienza umana: a volte, con piena cognizione di cio

o che vediamo e che ascoltiamo; altre volte, con supposizioni o invenzioni; da qui un libro che percorre pensieri di Dante ipotizzati ma possibili e credibili, cognizioni solo parziali spesso semplicemente per induzione o per intuizione.

Il risultato per chi lo legge è sorprendente e fa essere Dante più contemporaneo di quanto si pensi: partecipiamo ai suoi dolori alle sue frustrazioni, alle sue ambizioni, ai suoi tormeni e alle sue gioie, alle sue insicurezze, ai suoi fallimenti e ai suoi successi.

Riviviamo con lui quel particolare momento storico tutto italiano, Fiorentino in particolare con le sue atmosfere ed inquietudini.

Fino a quel momento Dante aveva viaggiato in lungo e in largo con la fantasia, scrive Santagata " adesso è pronto, può cominciare a scrivere ".

E' lo fa attraverso "la Vita  nova", la sua nuova opera che ci presenza un nuovo inizio, una nuova vita nel rinnovato amore, per Beatrice.

"Come donna innamorata" di Santagata rappresenta un quadro veramente vivo di quell'epoca e di quei momenti vissuti da Dante ipotizzati ma credibili

  P.V.

 

 

 

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INDICE MEDIO DI FELICITA' di DAVID MACHADO.

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  ULTIMO LIBRO CHE HO LETTO  : Un ottimo libro che racconta la vita attuale in Portogallo con Luci ed ombre, ma anche un libro universale che parla e racconta di un argomento insolito LA FELICITA': Libro molto gradevole e scorrevole.                         Daniel lavora in un'agenzia di viaggio, è sposato, ha due figli e un quaderno di appunti chiamato Piano futuro che porta sempre con sé. Quando la crisi economica colpisce il Portogallo, Daniel non può ancora sapere che perderà tutto quanto. Sua moglie Marta trova un lavoro mediocre ma sicuro nel paese dei genitori e decide di trasferirsi là con i bambini. Daniel, però, non vuole lasciare Lisbona. Ora che l'agenzia di viaggio è fallita, sarà dura, ma lui troverà un modo per andare avanti. Inoltre, non può abbandonare i suoi due amici del cuore, proprio ora che navigano in cattive acque. Almodovar, chiuso il negozio di scarpe, si è fatto beccare dalla polizia mentre rapinava una stazione di servizio ed è finito in carcere, lasciando da soli moglie e figlio. Xavier non esce più di casa e passa il tempo a monitorare “Aiuto”, un sito da lui fondato a cui accedono milioni di portoghesi ogni giorno, ma su cui nessuno ha il coraggio di scrivere la propria richiesta di aiuto. Senza casa, lavoro né soldi, Daniel deve anche occuparsi di Vasco, il figlio di Almodovar, nei guai per via di un debito con uno spacciatore. Quando un giorno Xavier trova una strana indagine che calcola l'indice di felicità degli intervistati, Daniel si mette a ridere. Sfoglia il suo Piano futuro e si sente ancora ottimista. Eppure, appena finisce di calcolare il punteggio della propria vita, scopre che il suo risultato è 5,7: esattamente l'indice medio di felicità del popolo portoghese. Così, quando sul sito di Xavier compare la richiesta di aiuto di un'anziana che vorrebbe rivedere il fratello morente a Marsiglia, Daniel decide di prendere un pulmino e portare con sé i figli, Xavier e anche Vasco. Quale modo migliore per lasciarsi tutto alle spalle e ritrovare la speranza nel futuro?  

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La prima cosa che guardo di Gregoire Delacourt

08.05.2015

                                       Che peso ha la bellezza nella vita? Siamo capaci di accettarci per quello che siamo? Si può essere amati per sé, o siamo amati per quello che colmiamo nell'altro? Queste domande giacciono nel profondo di noi stessi e non sempre abbiamo il coraggio di affrontarle prima che la realtà s'imponga con la sua risposta improrogabile. Sono gli stessi interrogativi dinanzi a cui si ritroverà improvvisamente Arthur, dopo che, una pigra sera di settembre, il destino busserà alla sua porta, cambiando per sempre la sua vita. Dopo la Jocelyne di "Le cose che non ho", un libro pieno di tenerezza e di commozione, che parla di identità, della vanità dell'apparire, della difficoltà e del coraggio necessari per costruire una relazione sincera con un altro essere umano. Un romanzo sui contorni dell'anima e la misura del cuore. E sul destino, che può sovvertire qualsiasi cosa.

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La Lottatrice di Sumo di Giorgio Nisini

La lottatrice di Sumo di Giorgio Nisini.                                                                                                                       Giovanni Cadorna è un fisico alla soglia dei cinquant'anni. Dopo il successo raggiunto con la pubblicazione di un libro, scettico sulla possibilità della vita oltre la morte, inizia a dubitare delle proprie certezze in seguito al ritrovamento di un dipinto che lo costringe a fare i conti con il passato e il ricordo di una donna, scomparsa tragicamente trent'anni prima. Decisivo, all'interno di un intreccio costantemente in bilico tra ossessione e raziocinio, ragione e occulto, risulterà l'incontro con Olga, figlia dell'artista esoterico presunto autore dell'opera, che, insieme ad altre figure femminili cariche di significato, darà vigore alla storia fino allo scioglimento della vicenda personale e familiare del protagonista come del mistero legato al quadro. Con una cura formale di rara evidenza e una lingua densa di risvolti emotivi, l'autore affronta qui un tema delicato come quello della comunicazione con l'aldilà nonché argomenti universali come la libertà individuale, il desiderio di paternità e l'amor filiale. Dopo i primi due libri incentrati sul dubbio, Giorgio Nisini torna a parlare di incertezza confermandosi uno degli scrittori più originali e visionari della narrativa italiana di oggi. La sua scrittura avvolgente e al contempo cristallina conferisce alla narrazione un tono dai contorni metafisici mettendo in scena, con "La lottatrice di sumo", la tormentata storia d'amore di un Orfeo moderno.                       

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Il Mercante di Luce di Roberto Vecchioni

25 marzo 2015

 CHE COS'E' L'AMORE su testo di Roberto Vecchioni dal Libro " Il Mercante di Luce" con poesie di Archiloco e Saffo

25 marzo 2015 alle ore 20:40

VI PROPONIAMO UNO SPACCATO DEL LIBRO DI VECCHIONI, a nostro giudizio interessante,....La cosa più dolce e insieme più dolorosa....

Ma non esiste amore, amore squassante, amore che ti tenga sveglio le  notti, che non sia tormento anche nella dolcezza: esclusione, rifugio, fuga a due dal tempo: L'amore di Fedra, l'amore, l'eros, è ossessione, insopportabile astinenza fisica; non stringere a sé l'amante, non accoppiarsi con lui è morire ripetute morti. Fedra non designa un termine, non designa un futuro: non c'è un orologio, un calendario, non esiste un progetto, un Faremo, un saremo, e non esistono perché questa passione brilla di una luce così intensa, così insopportabile alla vista che non può durare che più di un attimo, un batter d'ali, poi è solo il buio dell'attesa nella speranza di un altro attimo simile. Ma.. ma l'amore non è solo questo... No, no, abbiamo imparato a riempire il buio con altre immagini. Abbiamo frenato i sensi, li abbiamo addomesticati con la tenerezza con l'intelligenza...Le cose più belle non durano, le cose più grandi sfolgorano, non spandono luce tenue per anni

TALE FOLLIA D'AMORE MI SI AVVINGHIO' AL CUORE,

E COPRI' DI NEBBIA LA LUCE DEGLI OCCHI,

MI STRAPPO' DAL PETTO L'INDIFESA RAGIONE

da Archiloco - poeta greco VII SEC. a.c..        CONSIGLIO A TUTTI DI LEGGERE QUESTO LIBRO

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Lungo le strade della nostra vita di Eloy Moreno

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Alicia, insegnante precaria, si è trasferita a Toledo per un incarico temporaneo. A centinaia di chilometri di distanza dal marito e dalla solita vita, si immerge nel fascino di una cittadina medievale ricca di mistero di cui vorrebbe conoscere tutti i segreti, del presente e del passato. Aiutando una sua allieva, vittima di un episodio di bullismo, Alicia incontra Marcos, un poliziotto, un uomo affascinante e complicato, che accompagna Alicia per le vie della città: le racconta quante cose succedono, quante ingiustizie, quanta rabbia, quanta corruzione si nasconde dietro le finestre delle case: Alicia è affascinata da Marcos, sente che si sta innamorando. Eppure capisce che anche lui le tiene nascosto qualcosa, anche lui ha un segreto. E forse il suo segreto ha che fare con un uomo misterioso che di notte gira per la città alla ricerca di graffiti sui muri che raccontano una storia d’amore che sopravvive al tempo… In Lungo le strade della nostra vita Eloy Moreno riprende i temi e lo stile che hanno decretato il successo di Ricomincio da te e racconta i sentimenti e le emozioni, le frustrazioni e i sogni dei suoi protagonisti e di tutti noi, intrappolati a volte in una vita che vorremmo diversa.

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Il corpo di Jonah Boyd di David Leavitt

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Judith Denham entra nella famiglia Wright a metà degli anni Sessanta come assistente e poi amante del professor Ernest, psicologo. Un evento che cambierà la sua vita, a cominciare dal giorno in cui arriva in casa Wright un vecchio amico, l'eccentrico scrittore Jonah Boyd, che in breve porta scompiglio nella famiglia. Costui ha con sé quattro preziosissimi taccuini su cui ha scritto il suo nuovo romanzo e, quando li dimentica su una panchina, questi vanno perduti per sempre. Boyd non riuscirà più a riscrivere il romanzo, piombando nell'alcolismo e buttando all'aria il matrimonio, fino a morire in un incidente, mentre la famiglia Wright comincerà a sfaldarsi in un intreccio di rancori e di colpe che li allontanerà gli uni dagli altri.

 

 

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L'uomo dei dadi di Luke Rhinehart

 FolliaE' la prima parola che mi viene in mente se mi chiedete di parlarvi di questo libro. Perché la storia narrata in queste pagine è una storia folle, di un uomo, Lucius Rhinehart (che guarda caso è anche il nome dell'autore), affermato psichiatra, che decide di affidare tutte le decisioni della sua vita al lancio di un dado. Ad ogni numero associa un'alternativa, tira e lascia che sia il caso a decidere cosa fare. Se gli dice di stuprare, lui stupra. Se gli dice di comportarsi da idiota, lui si comporta da idiota. Se gli dice di lasciare moglie e figli, lui lascia la moglie e i figli. Un gioco che inizia per caso, appunto, e di cui a poco a poco, per il brivido che gli ha dato, non riesce più a fare a meno.

Follia è il mio numero 1

 

Psicanalisi.

E' la seconda parola, perché è una componente altrettanto importante del libro, è il vero motore dell'azione, sia perché il protagonista è appunto uno psicanalista sia perché è proprio contro le sue contraddizioni, i suoi luoghi comuni, i suoi sedicenti esperti, che questo romanzo si scaglia. Una critica sottile eppure, se si è masticato anche solo un po' superficialmente l'argomento (io ho studiato e odiato, lo devo ammettere, Freud al liceo), che si coglie in ogni parola, in ogni situazione.

Psicanalisi è il numero 2.

 

Volgarità.

Di quella volgarità eccessiva, esagerata, che sembra (e forse un pochino a volte lo è) fine a se stessa, ma che in realtà serve ancora una volta a mettere alla berlina e a esagerare buona parte delle teorie della psicanalisi. Sessualità e perversioni sono infatti due punti cardine di molte di queste teorie. E in questo libro il protagonista le sperimenta tutte, in base a cosa il dado gli dice di compiere. Stuprare e farsi stuprare. Fingere di essere una donna, andare a letto con la vicina di casa ma anche con la moglie, abbandonare tutti e conquistare una prostituta da sottomettere al suo potere.

Numero 3.

 

Comicità.

Nelle situazioni più grottesche come in quelle più banali a volte si ride fino alle lacrime. Di improvviso, senza quasi rendersene conto. Si ride quando il protagonista cerca di convertire i suoi amici e i suoi figli al dio dei Dadi. Si ride quando tutto gli sfugge di mano, quando altri decidono di seguire il suo credo e di affidarsi a quel piccolo cubo che rotola, e anche quando i suoi colleghi cercano di psicanalizzarlo e si scontrano con la sua logica insensata eppure motivata. 

Numero 4.

 

Difficile.

Altra parola che viene in mente. Un libro difficile da leggere, sicuramente. Ma anche vita difficile da vivere, con continue scelte da compiere che possono condizionare la vita. Difficile ribellarsi, difficile affidarsi al caso e lasciarsi trascinare. 

Numero 5.

 

Geniale.

E' forse la parola che raccoglie un po' tutte le precedenti. Nonostante una certa ripetitività, nonostante una volgarità a tratti forse un po' esagerata e quasi grottesca, questo romanzo è geniale. E' geniale l'idea di affidarsi a un dado, così come quella di scrivere e analizzare tutte le conseguenze di questa scelta. E' geniale il modo in cui è scritto, con capitoli alla prima persona che si alternano a pagine tratte dal fantomatico "Libro dei dadi", a lettere di adepti e interrogatori, interviste, verbali di cui Lucius è protagonista.
Numero 6.

 

E ora, tiro il dado e lascio che sia lui a decidere quale delle parole elencate sopra descriva al meglio questo libro e quindi vi possa aiutare a decidere se leggerlo o meno. 
E se qualcuno ha qualcosa da ridire sul giudizio che ne verrà fuori, beh, è stato il dado a decidere.

 

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IL BACIO PIU' BREVE DELLA STORIA di Mathias Malzieu. UNA GRANDE FAVOLA MODERNA

20.04.2015

Basterebbe anche solo il titolo e la copertina per innamorarsi del nuovo romanzo di Mathias Malzieu...

dopo poche pagine "Il bacio più breve della storia" è già un'esplosione di gioia, di poesia e... "Che l'Universo benedica Malzieu!"... 

Mathias Malzieu poeta rockstar, romanziere visionario che, dopo "La meccanica del cuore" di cui l'eco della sua bellezza non accenna ad attenuarsi, continua a scrivere favole moderne che scavalcano i muri della maturità e puntano dritti al cuore del/la bambino/a che è dentro di noi e che continua a meravigliarsi del vento che fa danzare le foglie per strada, che continua a credere all'esistenza dei pescatori di sirenee della neve tiepida e che sa che un cuore può battere così forte fino a svegliare qualcuno che dorme.

...insomma per descriverlo con le sue stesse parole... Malzieu "è uno specialista dell'incredibile perché lui stesso è incredibile" e scrive storie incredibili!

"Il bacio più breve della storia" è un'intensa storia d'amore dalle atmosfere antiche, in ogni pagina gronda poesia con spunti di geniale fantasia:
lui è un inventore-depresso, inventa cose , ma se non funzionano tende a deprimersi;

lei scompare se bacia qualcuno e più ama e più a lungo scompare per il semplice motivo che ha paura di essere felice... perché poche cose come la felicità sanno fare così male.

Succede che per puro caso lui e lei si sono baciati...

"Un millesimo di secondo, carnoso e leggiadro insieme. Appena uno sfioramento, un origami."

Un bacio brevissimo poi lei è scomparsa.

Il bacio più breve della storia che ha sconvolto il cuore dell'inventore già affranto da una recente sconfitta nella guerra dell'amore.

Un romanzo sulla paura di amare... ma anche sulle gesta straordinarie che si possono compiere quando si è innamorati...

...avete presente, no?

Ecco....! 

"Il bacio più breve della storia" di Mathias Malzieu ti fa venire voglia di baciare... ma non un bacio normale, ti viene voglia di dare un bacio appassionato, che faccia esplodere l'anima nel più bel fuoco d'artificio... fosse anche il bacio più breve della storia!

 

 

 

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I VIALI DI CIRCONVALLAZIONE di Patrick Modiano

12 aprile alle ore 16.40

 già disponibile in Biblioteca

I viali di circonvallazione

di Patrick Modiano premio nobel 2014

Per conoscere Patrick Modiano consigliamo questo libro del 1972 - lo riproponiamo perchè ne vale la pena.Modiano è uno dei più importanti autori francesi contemporanei; ha vinto il premio Nobel per la letteratura "per la sua arte della memoria, con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e svelato la vita reale durante l'occupazione "

 

 

 

Premio dell’Académie française 1972. Fra realtà e fantasia, negli anni settanta o forse prima, negli anni neri del collaborazionismo francese, si svolge la vicenda di un uomo che si fa chiamare Serge Alexandre, un sedicente scrittore che si lega a un quartetto di personaggi diabolici, che ricordano i “Demoni” di Dostoevskij, e fra loro ritrova il padre, il barone Chalva Deyckecaire, che Serge non vedeva da dieci anni dopo un’esperienza traumatica che gli era quasi costata la vita. Mistero e intrigo in un romanzo che abbraccia, superandoli, molti generi e spicca ancor di più nella sua unicità.

Un grandissimo romanzo, scrittura perfetta, ricercata e allo stesso tempo geniale ma mai complessa. I temi e gli episodi del romanzo si svolgono in maniera serrata e la trama si articola in un crescendo che ti prende sempre di più: Un romanzo che si legge senza respiro e che nelle sue parti migliori contiene un analisi dei personaggi che giganteggiano nel bene e nel male

 

Il libro, scritto nel periodo giovanile anticipa e svela la grandezza di questo autore, rimasto fino all'assegnazione del premio Nobel, quasi sconosciuto.Le case editrici di tutto il mondo compreso le italiane hanno dovuto frettolosamente pubblicare le sue opere che mancavano completamente nella nostra editoria. Abbiamo recentemente acquistato Dora Bruder, uno dei capolavori e adesso abbiamo completato l'acquisto delle sue opere più importanti.

 

 

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I doni della vita di Irene Nemirovsky

13 febbraio 2015

Attraverso le vicende della famiglia Harderlot, grandi industriali francesi che avversano il matrimonio del proprio figlio con una ragazza appartenente alla piccola borghesia francese si impernia il capolavoro della Nemirovsky  - i doni della vita -    Grande scrittura, chiara, scorrevole, di grande forza emotiva, grandi personaggi, che battagliano e ingaggiano una lotta estrema per la supremazia della propria condizione sociale e il compimento dei propri destini.

Una lotta che li vede a confronto per 30 lunghi anni fra le due guerra mondiali, dove vittorie e sconfitte si susseguono in maniera vorticosa, dove il riscatto e la rivincita è aperta fino all'ultima riga. ll grande romanzo prelude ad un'altra opera, che devo ancora leggere, Suite Francese, altro grande opera della Nemirovsky.

Questa grande prova dell'autrice mette in evidenza quali sono in realtà - I doni della vita… che qui brevemente sintetizziamo:

Grande impegno e perseveranza, conoscere e seguire gli indirizzi e il patrimonio culturale della propria famiglia, la nobiltà d'animo (che avrà un sicuro ritorno) la tradizione forza e perno del proprio paese, la grande forza della ripartenza dopo la sconfitta.

Leggetelo un libro da non perdere.

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Vendetta di Ogawa Yoko

20 FEBBRAIO 2015

Segnalo un libro che raccomando di leggere:  OGAWA YOKO Vendetta

Un ottima serie di racconti di questa scrittrice giapponese interessante è molto ben scritta. Vendetta è un libro di racconti brevi. La traduzione è probabilmente fatta molto bene perchè si riesce a cogliere, in maniera chiara ed efficace  anche le parti più complesse. Certo non raggiunge le vette della Munro, ma è senz'altro da leggere.

 

Qui trasmetto qualche considerazione sui racconti:

Un'aspirante scrittrice si trasferisce in un nuovo appartamento e scopre che l'anziana padrona di casa coltiva strani ortaggi a cinque dita. Un chirurgo affermato è avvicinato da un'affascinante cantante di pianobar, che cerca un rimedio per la mostruosità del suo cuore. Intanto, una brama violenta muove un solitario artigiano di borse, disposto a tutto pur di avere quel cuore prodigioso. Sullo sfondo, una residenza vetusta divenuta un museo della tortura: in giardino un'enorme tigre del Bengala sta morendo, e forse anche il vecchio custode della villa, insieme ai suoi segreti. Undici storie parallele, un'unica mano invisibile che ne regge i fili: la recondita diabolicità dell'essere umano. Madri e figli, vittime e amanti clandestini, assassini e anonimi passanti, i destini si intersecano in una rete sempre più nera e inquietante di enigmi e indizi. Una prosa tagliente e raggelante, un'immaginazione lugubre che richiama il giro di vite e i racconti di Poe, un'ossessione sinistra per i dettagli: Yoko Ogawa non lascia nulla al caso. In "Vendetta" non ci sono spazi neutrali, tutto converge e partecipa silenziosamente allo svolgimento dell'azione. Pinzette per sopracciglia, camici, frigoriferi, ceste di pomodori: ecco gli strumenti scelti per tessere la ragnatela della perversione, sempre celati dall'alibi della loro quotidiana innocenza. Quando desiderio e istinto collidono, il lato oscuro dell'uomo prende il sopravvento, provocando una catena di efferatezze.

 

Ho cercato di leggere anche quest'oggi alcuni racconti di John Fante, uno dei miei autori preferiti    (Chiedi alla polvere è il grande capolavoro di Fante), ma i racconti di Fante mi hanno un po' deluso, perche mi aspettavo di più   

 

John Fante "Rapimento in famiglia e altri racconti"

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L'animale di allevamento di Kenzanburo Oe

22. febbraio 2014

Racconto che fa parte della collana "Racconti D'autore editi "Il sole 24 ore"

Opera prima del grande scrittore, Finito di leggere in questa giornata, una vera chicca che potrete acquistare per pochi euro e che potrete conoscere e assaporare in poco più di un’ora. Tutto questo racchiuso in poco più di settanta pagine, le settanta pagine fra le più intense che abbia mai letto. Un vero e proprio capolavoro.

Uno dei più grandi autori giapponesi del nostro secolo, uno splendido e struggente racconto,  un racconto che è pura poesia, pura dolcezza,ma anche tanta rabbia, tanto dolore e tanta violenza…arrivati alla fine c’è solo tanta tristezza e la consapevolezza di quanto sia fragile la barriera che separa la vita dalla morte, la pace dalla guerra, l’amicizia dall’inimicizia,l’infanzia dall’età adulta.

 Temi: L’illusione nella giovinezza e il passaggio all’età adulta. L’incanto e il disincanto dell’infanzia nei confronti della dura realtà e nella fiducia verso gli altri: La consapevolezza che il mondo fino a quel momento visto con gli occhi spensierati e pieni di gioia di un bambino è in realtà un luogo pieno di violenza, di rabbia, di odio. La crudeltà dell'uomo sull'uomo"

Un’estate rovente...
Seconda guerra mondiale. In un piccolo villaggio giapponese precipita un aereo americano. Al tragico schianto sopravvive un unico superstite, un ragazzo di colore che viene catturato dagli abitanti del villaggio.
Dopo un’iniziale paura da parte degli abitanti, il soldato diventa una parte integrante della comunità, amato soprattutto dai bambini, che vedono in lui un nuovo compagno di giochi, una sorta di giocattolo da spupazzare a piacere, una sorta di, come dice il titolo stesso, “animale d’allevamento”.
Quel giocattolo però, a causa soprattutto della brutalità a cui viene sottoposto dagli adulti, muta e si trasforma in rabbia, in violenza, in brutalità e a farne le spese sarà, oltre lui stesso, il protagonista e narratore della vicenda, un bambino che vedrà, in una sola estate, portata via la sua innocenza per sempre..
Attraverso gli occhi innocenti di un bambino vengono descritte la brutalità, la violenza, l’odio e la rabbia che solo l’essere umano sa perpetrare.
Racconto per nulla scontato dal finale violento e altrettanto spiazzante.

ll linguaggio di Ōe è schietto, crudo,essenziale, si concentra su pensieri ripetitivi, piccole ossessioni, momenti di rivelazioni improvvise. In poche taglienti e spoglie pagine, riesce ad essere una nuda denuncia dell’orrore della guerra e dell’odio.

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Cecità di Saramago

20 febbraio 2015

In momenti anche non tanto piacevoli , ho affrontato la lettura di Cecità di Jose Saramago. Un libro molto ostico e lugubre. Un libro certamente che è senza molta speranza dove la totalità delle persone è diventata cieca.

Un LIBRO IMPIETOSO che racconta, come in un tempo imprecisato, la popolazione perde la vista per un’inspiegabile malattia.

- Qui la gente in realtà non è diventata cieca per caso , ma  è diventata secondo me perchè  realmente, "sono ciechi che pur vedendo non vedono."

Un libro che necessita in molte parti una rilettura per comprendere cosa Saramago vuol ottenere da una descrizione spietata e inclemente. Nel finale, una luce, finalmente si vede dopo il tunnel, un momento di speranza che arriva in estremis a portare qualcosa di positivo,  dopo il tormento della cecità, dopo la rappresentazione dell'uomo bestia e dopo la descrizione dell'inadeguatezza della vita, finalmente i valori positivi  e la certezza che comunque dopo l'orrore il bene avrà la sua rivincita.

"Leggere, ma prendendolo con le pinze"

 

 

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De Cataldo Giancarlo " Nell'Ombra e nella luce"

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NELL’OMBRA E NELLA LUCE di Gianfranco De Cataldo

 Ambientazione nella Torino di metà ottocento per il romanzo "Nell'Ombra della luce " di Giancarlo De Cataldo.

 Interessante e ben proposta la scena, l’idea è buona, forse meno la sua realizzazione, ottima la descrizione delle strade della Torino tra il Valentino, il Po e la Dora.

Ma chi è il "Diaul ", un personaggio emblematico e misterioso fra orror e giallo,  il Diaul. il diavolo, compare nella Torino esoterica e magica: potrebbero essere una figura, oltremodo interessante, peccato che non viene tratteggiato in maniera completa, peccato che lo ritroviamo a mezza strada fra il genio del male, con un istinto machiavellico nelle intenzioni, che poi non si completano e rimangono tronche..

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E invece di finire in maniera scoppiettante e tenere desto l’interesse del lettore, il finale purtroppo langue e l'autore pugliese si rivela invece, non altrettanto bravo come nel narrare l'ambiente aristocratico e popolare di quella Torino ottocentesca,

Interessante invece è il proporre come personaggio chiave, arguto e decisivo, ma non protagonista, un giovane politico, Camillo Benso Conte di Cavour che si sta affacciando come protagonista, padre della patria e leader  a livello Europeo.

Un romanzo  bianco e nero con luci e ombre con fascino e mistero aspetti ambivalenti di questo romanzo:

 

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ALICE MUNRO. DUE RACCONTI: IL PONTE GALLEGGIANTE E ORTICHE

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Alice Munro è autrice di origine canadese che      Jonathan Franzen ha definito “LA PIU’ GRANDE SCRITTRICE VIVENTE DEL NORD AMERICA”.

è stata insignita del premio Nobel per la letteratura nel 2013, è cresciuta a Wingham, Ontario. . Alice Munro privilegia, pressoché esclusivamente, un'attenzione particolare all'universo della donna ed utilizza in maniera pregevole la forma del racconto breve: lo scenario su cui si muove è la realtà canadese moderna o narra vicende recuperate dalla memoria dei suoi personaggi. Il mondo descritto  è, per lo più, quello di una  società meschina, gretta e arretrata. La scrittura si contraddistingue per tagliente secchezza, l'assenza di retorica, la raffinata tecnica di dialoghi che mette in evidenza una straordinaria empatia e un rapporto di connubio coi personaggi, nonché la capacità di tratteggiare in modo stringente e geniale i sentimenti e le esperienze più intime e segrete, le amarezze, i momenti di azione fatale, le fratture irrevocabili, le minime e inaspettate pieghe del dramma

DUE MERAVIGLIOSI RACCONTI DI ALICE MUNRO    CHE VI INVITO A LEGGERE

UN grandissimo racconto “ IL PONTE GALLEGGIANTE” di Alice Munro che mi ha suscitato profonda impressione e una grande sorpresa: Anche qui la protagonista è una donna, come abbiamo prima anticipato.. Una grave malattia sta minando la sua vita, ma, ecco invece che, la consueta reazione dell’essere umano, ecco che il vissuto del proprio dramma prende una piega insolita. Sensazioni, umori sono sviscerati e scandagliati in maniera originale,e senza dubbio la reazione della protagonista è fuori da tutti gli schemi prevedibili. La scrittrice propone vicende e riflessioni su temi originali al di là di ogni aspettativa scontata e  il lettore abituato al ghetto dell’abbandono e alla solitudine disperata nella malattia, sarà trascinato in un finale sorprendente.

Un incontro a sorpresa illuminerà il vuoto e il dolore si trasformerà in una situazione di leggerezza che sfocerà in un finale luminoso e radioso.

Grandissimo lavoro di una trentina di pagine, luminoso e radioso come la protagonista.

Sulla spinta della curiosità ho letto ancora un altro racconto della Munroe:ORTICHE

Il seguente racconto è risultato ancora più bello del primo e quindi assieme ad altri letti in precedenza ripropone e mi convince una volta ancora di più che questa scrittrice può essere considerata fra i massimi autori del racconto breve. Pochi in realtà, a mio parere possono rivaleggiare con la Munro e qui dobbiamo scomodare l’antica tradizione italiana di Boccaccio per finire a Svevo, Joyce e soprattutto i grandi tedeschi Kleist   (Il terremoto in Cile – Marchesa di O )  a Thomas Mann  a  Rilke e Boll. Ma anche altri  grandi del firmamento della letteratura.

Andiamo al racconto le ORTICHE

La trama narra di un amore memorabile nato e vissuto durante l’adolescenza fra due ragazzi.

Un dolcissimo e tenero amore fra due giovani, sincero, inconsapevole, si consuma nello spazio di qualche settimana; lui, figlio di un tecnico perforatore di pozzi, lei che vive in una fattoria in campagna.

Nasce la complicità, la gioia e la serenità di una coppia di giovani, ingenui adolescenti,. Uno stare assieme tanto meraviglioso da far dimenticare che il pozzo((che provvisoriamente ha unito la vita delle due famiglie), presto o tardi, sarà finito e cosi inevitabilmente i due si perderanno per sempre.

Dopo molti anni, improvvisamente e inaspettatamente il reincontro, presso amici comuni, (il mondo, in questo caso, è veramente piccolo) i due si ritroveranno, ormai maturi, con alle spalle esperienze di vita vissuta complicata e persino dolorosa.

Le conseguenze di questo incontro saranno fatali;  in un luogo memorabile e inconsueto,  un campo di golf, rimangono sorpresi dall’immancabile temporale che li costringe a ripararsi e nascondersi, anche agli occhi degli altri. Tenersi per mano, stringersi, abbracciarsi e poi teneramente baciarsi.

Ma il destino sarà crudele, i due non si incontreranno mai più e soltanto in poche righe lapidarie si legge la conclusione del loro amore:

 “Un amore non utilizzabile, che sapeva stare al suo posto (qualcuno lo definirebbe non vero, perché non rischierebbe mai di farsi tirare il collo, nè di trasformarsi in una battuta volgare,ne di consumarsi penosamente) Un amore che non rischia niente, ma che si mantiene vivo come una goccia di miele, una risorsa sotterranea.

 Con il peso di questo nuovo silenzio venuto a sigillarlo. "Non chiesi mai a Sunny (l’amica che li aveva fatti rincontrare) notizie di Lui, ne Lei me ne diede”.

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PRESENTAZIONE L I B R I : LIBRI PER ADOLESCENTI E GIOVANI.

DIO GIOCAVA AL PALLONE di Giorgio Ghiotti

Racconti sull'adolescenza che esplorano l'inquieto passaggio all'età adulta.

 

IL SILENZIO DEL MARE di Vercos.

La storia della muta resistenza che fu la prima forma di opposizione francese all'invasore tedesco

 

ERO CATTIVO di Antonio Ferrara

Un ragazzo difficile, un giovane adolescente, dopo una vita disperata e segnata dall'inquietudine del disagio e dalla solitudine, trova la forza attraverso gli amici e un prete, di riscattarsi e  di emergere 

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La Diagonale Stretta di Pier Luigi Coda:

Romanzo di formazione di ottima fattura, scorrevole, equilibrato, positivo anche avvicente per il giovane lettore. Il protagonista è un giovane sportivo che si impone come personaggio positivo e diventa determinante nelle relazioni con tutto il suo universo - la famiglia, gli amici, lo sport

L'Isola in Via degli Uccelli di Uri Orlev;

Libro per adolescenti e giovani. L'isola degli uccellini è ambientato nel ghetto di Varsavia nel 1943 e ha come protagonista un ragazzino ebreo.

Il coraggio, l'eroismo di Alex che ad appena 11 anni riesce con la nuda forza di volontà ad avere la meglio sulla crudeltà e sulla ingiustizia

 

 

WONDER di R.J.Palacio

Un ragazzo con un problema fisico, per la prima volta nella sua vita, abbandona il guscio protettivo della famiglia per affrontare il mondo reale e nello specifico il mondo della scuola. Attraverso una serie di traversie e difficoltà, riesce ad imporsi con una sua personalità e affronta i vari ambienti, la scuola la famiglia, gli amici in un crescendo di piccoli successi. La tecnica della scrittura del libro è molto interessante perchè ogni protagonista esprime dal suo punto di vista le dinamiche della diversità.

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Tutto ciò che sappiamo sull'amore di Colleen Hover

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Dopo la morte del papà, Lake, 18 anni, si trasferisce in Michigan, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita però appare d'improvviso dolce, perché nella casa accanto alla sua abita l'affascinante Will, anche lui costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma al primo giorno nella nuova scuola, Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori. Quanto costa amare qualcuno? Per Will troppo: se si scoprisse che frequenta una studentessa, perderebbe l'affidamento del fratellino. Eppure dimenticarsi è difficile, e più stanno lontano, più Lake e Will si innamorano, fino a scambiarsi confessioni dal palco di un locale, nascondendole in poesie tra le cui righe solo loro sanno leggere. Grazie a quei versi capiranno che non bisogna lasciarsi intimidire dal futuro, perché tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto (come dice in modo magistrale Emily Dickinson e tutti noi abbiamo pensato almeno una volta nella vita). Età di lettura: da 12 anni.

C O M M E N T I :

 

Elena Toninelli (04-05-2014)


Un libro che mi ha toccato il cuore per la sua semplicità, ma allo stesso tempo per la profondità dei sentimenti dei personaggi principali Lake e Will. Senza dimenticare poi le poesie: in verità il fatto di trovarmi a leggere "poesie" in un romanzo non mi entusiasmava molto ,ed invece ne sono rimasta rapita....mi hanno veramente colpito e mi sono immedesimata durante lo slam....sia come giudice...sia come partecipante.....bellissimo!!!!!!

Voto: 5 / 5

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Le farfalle indiscrete di Sonia Elisabetta Corvaglia

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Le Farfalle indiscrete  di Corvaglia Sonia - Problematica: il diverso

 

Simo è in terza media, ama l'heavy metal e il calcio. Il suo mondo ha i confini rassicuranti delle uscite con gli amici, dei litigi col fratello e dei racconti avventurosi del padre, professore di filosofia. Per via di una nota presa a scuola, la mamma la lascia senza cellulare e senza Facebook per due settimane: non riuscendo a resistere all'abitudine di raccontare e commentare quello che le accade, la ragazzina inizia un resoconto scritto delle sue giornate, approfittando del fatto che la mamma le ha regalato il suo vecchio PC. Vengono cosi annotati i metodi militareschi della terribile, la prof di italiano, le baruffe in casa tra i genitori e il fratello adolescente e lavativo, l'amicizia con i gemelli Matti e Fra, compagni di scherzi e divertimenti, il rapporto a volte conflittuale con Azzurra, migliore amica che presto incontra un ragazzino delle superiori. Simo si scopre stranamente gelosa e inevitabilmente comincia a interrogarsi sulla propria identità sessuale. Prova a rendersi più simile a come gli altri vorrebbero che fosse, ma non è più felice: proprio non riesce a farsi piacere vestiti e trucchi; dal canto suo preferirebbe continuare a giocare a calcio o ad Assassin's creed con i gemelli, ma non vuole essere tagliata fuori dal gruppo delle ragazze e, soprattutto, perdere l'amicizia di Azzurra. Osservando i compagni di classe e ascoltando le loro storie, Simo sente crescere dentro di sé la paura di... Età di lettura: da 12 anni

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Presentazione e visione di filmati

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 FALCONE E BORSELLINO

I protagonisti della lotta alla mafia 

 

VITTORIO ARRIGONI

attivista italiano ucciso in Palestina

presentazione Libro " Restiamo umani"

 

NELSON MANDELA

politico sudafricano, primo presidente ad essere eletto dopo la fine dell'apartheid nel suo paese.

Presentazione della poesia " Mai domo" di William Ernest Enley 

- ... Sono il signore del mio destino, il capitano della mia anima...

 

 

SARO WIWA detto Ken

poeta, attivista e produttore televisivo nigeriano. E' stato uno degli intelletuali più significativi dell'Africa postcoloniale. 

Presentazione della poesia di Saro Wiwa

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100 LIBRI DA PROPORRE

100 LIBRI DA PROPORRE.

Una serie di opportunità di letture commentate per i giovani.

 

La lettura, fonte di ispirazione continua per le generazioni a venire.

 

"Ci sono romanzi, che non sono soltanto romanzi, ma sono innesti di esistenze altre nella propria: cosa germinerà da quell'innesto, solo il tempo potrà dirlo, ma quel che certo è che qualcosa nascerà e sarà parte di noi per sempre."

 

Perché leggiamo, perché scrittori e autori scrivono libri, perché leggere ti può cambiare la vita.

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