Cani selvaggi di Helen Humphreys
24.4.2018
CANI SELVAGGI DI HUMPHREYS HELEN
Cani selvaggi è un libro poetico e dolcissimo con una scrittura elegante ed evocativa; una storia originale ed inconsueta di cani domestici che improvvisamente fuggono dai loro padroni, forse per assaporare una nuova libertà e una nuova esistenza I loro padroni li aspettano rassegnati e speranzosi ai margini del bosco, anche loro emarginati e diversi dagli altri, tutti insofferenti e contraddistinti da una solitudine implacabile. Humphreys Helen , tratta di umanità minore, sconfitta, descrive in evidente parallelo e paragona nel suo immaginario i cani randagi agli uomini randagi; quella particolare categoria di uomini che non riescono a governarsi e che alle volte si disperdono e si fanno stare ai margini della vita sociale; in essi c’è una parte irrazionale e ingovernabile: combattono con i loro demoni che sono, la follia, la violenza, l’amore, la solitudine, la banalità del quotidiano, e sono proprio questi protagonisti, fragili, in balia degli eventi, che hanno bisogno di strare insieme, di sostenersi in una attesa, che non ha senso, che li accomuna e li rende solidali fra di loro. E’ un libro impregnato di simbolismi e di significati allegorici I cani rappresentano l’amore incondizionato che non muore mai, che sopravvive ad ogni situazione: “il cuore è una creatura selvaggia in fuga, il cuore è un cane che torna a casa”. E un romanzo che indaga sul bisogno di essere amati e come” un cane ti salta addosso e non ti molla”. Chi non si sente amato scappa come i cani e si addentra nel bosco, che diventa un luogo dolce anche per tornare. Un libro da leggere con la dovuta attenzione. Cani selvaggi è un libro poetico e dolcissimo con una scrittura elegante ed evocativa; una storia originale ed inconsueta di cani domestici che improvvisamente fuggono dai loro padroni, forse per assaporare una nuova libertà e una nuova esistenza I loro padroni li aspettano rassegnati e speranzosi ai margini del bosco, anche loro emarginati e diversi dagli altri, tutti insofferenti e contraddistinti da una solitudine implacabile. Humphreys Helen , tratta di umanità minore, sconfitta, descrive in evidente parallelo e paragona nel suo immaginario i cani randagi agli uomini randagi; quella particolare categoria di uomini che non riescono a governarsi e che alle volte si disperdono e si fanno stare ai margini della vita sociale; in essi c’è una parte irrazionale e ingovernabile: combattono con i loro demoni che sono, la follia, la violenza, l’amore, la solitudine, la banalità del quotidiano, e sono proprio questi protagonisti, fragili, in balia degli eventi, che hanno bisogno di strare insieme, di sostenersi in una attesa, che non ha senso, che li accomuna e li rende solidali fra di loro. E’ un libro impregnato di simbolismi e di significati allegorici I cani rappresentano l’amore incondizionato che non muore mai, che sopravvive ad ogni situazione: “il cuore è una creatura selvaggia in fuga, il cuore è un cane che torna a casa”.
Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga.
Il cuore è un cane che torna a casa. “
Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga
Il cuore è un cane che torna a casa.
Il cuore è una creatura selvaggia e in fuga
Il cuore è un cane che torna a casa.
E un romanzo che indaga sul bisogno di essere amati e come” un cane ti salta addosso e non ti molla”. Chi non si sente amato scappa come i cani e si addentra nel bosco, che diventa un luogo dolce anche per tornare. Un libro da leggere con la dovuta attenzione