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PRINCIPIANTI di Carver Raymond

9.1.2018

Raymond Carver     Principianti.

Oggi chi si appresta a fare un qualunque corso di scrittura creativa può apprendere i rudimenti di come si scrive seguendo lo stile e la scrittura propria dello scrittore americano Raymond Carver

In realtà Carver può essere considerato fra i grandi autori per il valore assoluto e la sua prosa ha in se un fascino e una consistenza semplicemente impareggiabile diffusa già negli Stati Uniti ma anche a livello internazionale.

Nato nell’Oregon nel 38, morto nel 1988, ha scritto un libro che si chiama “Principianti” con il sottotitolo che è maggiormente esplicativo
“ Di cosa parliamo quando parliamo di amore “ pubblicato nel 1981.

Il libro ha avuto una storia alquanto travagliata, fu rimaneggiato quasi completamente dal suo editor e finalmente adesso possiamo rileggere nell’edizione più completa.
Scrittore dedito all’alcol anche per eredità famigliare, forse per la fragilità del suo stato subì questo vizio come subì la sudditanza completa dell’editor Gordon Lish. Di converso molti dei suoi personaggi annegano dispiaceri, delusioni, dolori e insoddisfazioni in ogni tipo di bevanda alcolica, dal whisky alla birra, in ogni racconto l'alcool è presenza costante.

L'umanità che emanano i racconti di Carver è sempre impressionante. Sono racconti di vita con protagonista la gente comune.
Non è una bella umanità che emerge dalle sue pagine, potremmo utilizzare il termine minimalismo, ma sono storie intrise di miserie e di pietà per chi legge, un barcamenarsi nella tragedia della vita,situazioni troppo grandi per loro che sono piccoli e indifesi però capaci di descrivere il sentimento umano in modo preciso e straordinario.
.Carter riporta tutto senza commenti in una disamina spietata che è peggio delle più inclementi condanne.
Una galleria di ritratti dell’animo umano la descrizione alle volte di un amore folle e tragico, mai puro, mai eterno.

L'amore è quindi cosi un sentimento complesso si trova in questi racconti sotto varie vesti: nel matrimonio, nell’ amicizia, nella vita comune, può esprimersi con varie intensità essendo tenero, puro, ossessivo, patologico. Questo libro è il tentativo riuscito di riportare, una selezione fantastica, una gamma infinita di rappresentazione d’amore realizzando un caledoscopio di varia umanità. Un lavoro da certosino che Carter ci ha reso in maniera encomiabile. Ogni storia è a sè, ogni storia sembra di addentrarsi nella testa e nella vita del protagonista. Ogni momento è raccontato in prima persona in maniera sublime.


Altro argomento trattato è la donna, anche qui i personaggi al femminile sono (diversissimi) molteplici ed esaminati con un sentire quasi femminile: donne maltrattate, vezzose, testarde, con una empatia in via di principio, di cercare di entrare in sintonia con gli altri personaggi. Poi l'autore ha la capacità di guardare le situazione con occhi diversi di chi conquista attraverso un percorso faticoso, di chi tenta di esaminare di comprendere il pianeta donna

Il collant di tutto questo è il desiderio travolgente di narrare di scrivere e di descrivere. Tutto questo compreso poi leggendo parti della sua vita.
Si afferma per l'autore questa necessità quasi per non dimenticare, per completare il tutto con parole che altrimenti potrebbero sfuggire

La lettura dei racconti di Carter, provoca nel lettore sbigottimento sorpresa per vicende narrate apparentemente banali, I suoi personaggi disadattati. reietti, sconfitti perdenti quasi mai adatti ad una vita normale. TI Portano a pensare riflettere perché non sai da quale parte si indirizzerà la narrazione, ti lascia quindi un disagio che poi continuerà con finali che non finiscono mai bene o che restano in bilico, senza una risposta e avvolti nel mistero

Tutto questo per me è Carter, un autentica sorpresa in impareggiabili racconti, letti tutti d'un fiato, ma che poi ho riletto e che rileggerò ancora e che mi hanno lasciato un segno

 

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